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Mosca si ritira dal Tribunale internazionale dell’Aja

Mosca si ritira dal Tribunale internazionale dell’Aja

Nazionalismo Le organizzazioni internazionali in disgrazia dopo Trump, Putin, accusato per la Crimea, ne approfitta

Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 17 novembre 2016

Vladimir Putin aveva già firmato l’atto con cui la Russia si ritira dalla Corte penale internazionale, ma è significativo che il decreto sia entrato in vigore ieri, a un solo giorno di distanza dalla pubblicazione di un rapporto dello stesso Tpi dell’Aja nel quale si parla dell’annessione della Crimea come un conflitto militare tra Russia e Ucraina e si definisce «occupazione», con l’annuncio di nuove inchieste sulle milizie filorusse del Donbass.

La ripresa di vigore delle tendenze nazionaliste, la Brexit e la visione di Trump e del suo staff sull’inutilità delle organizzazioni internazionali come l’Onu non hanno fatto altro che facilitare il compito a Putin nel ritirare l’appoggio al Tribunale internazionale che risaleva al 2000 anche se mai effettivamente praticato.

«Si tratta di un gesto simbolico e la dice lunga sul comportamento della Russia nei confronti della giustizia e delle istituzioni internazionali», ha commentato Tanya Lokshina di Human Rights Watch.

Il ministro Lavrov già nel gennaio scorso aveva annunciato l’idea di ritirarsi dal Tpi e del resto gli Usa non l’hanno mai appoggiato.

Negli ultimi mesi anche Sudafrica, Burundi e Gambia hanno segnalato la loro intenzione di tirarsene fuori.

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