Mosca espelle due diplomatici tedeschi. È crisi tra Germania e Russia
L'Ue pronta a nuove sanzioni contro Putin In precedenza Berlino aveva aperto un’inchiesta sulla morte di un oppositore di Putin
L'Ue pronta a nuove sanzioni contro Putin In precedenza Berlino aveva aperto un’inchiesta sulla morte di un oppositore di Putin
Si allarga a macchia d’olio la crisi tra Germania e Russia. Crisi che era iniziata mercoledì scorso in seguito all’apertura di un’inchiesta dalla magistratura di Berlino volta a verificare il ruolo dei servizi segreti russi nell’uccisione di Zelimkhan Hangoshvili, un vecchio oppositore del regime putiniano durante la guerra civile cecena considerato però da Mosca uno dei terroristi che avrebbe organizzato molti attentati in Russia negli ultimi anni.
Nella Conferenza di stampa del formato Normandia martedì a Parigi dopo che 2 diplomatici russi erano stati espulsi dalla Germania, Putin si era prodotto in una presa di distanza dall’omicidio che aveva convinto poco: «Si trattava di un terrorista coinvolto negli attentati alla metrò a Mosca, ma non so cosa sia successo.
Faceva parte di un ambiente da gangster e lì può succedere di tutto». Dichiarazioni che hanno messo a dura prova la volontà del cancellierato di tenere la crisi sottotraccia. Così già mercoledì, l’Ue, per bocca di Josep Borrell, comunicava di avere pronto un pacchetto di sanzioni anti-russe legate alla questione dei diritti umani simile al Magnitsky Act, le misure assunte dagli Usa dopo il decesso in carcere di un funzionario americano in Russia nel 2012 a seguito, si sospettò allora, di violenze e torture. Sulle sanzioni sarebbe stata già apposta la firma di tutti i 28 Stati dell’Unione.
A stretto giro, annusata l’aria, Mosca ha ieri ha espulso due diplomatici tedeschi. La decisione è stata accompagnata da una dichiarazione particolarmente dura di Dmitry Peskov, portavoce di Putin: «la persona uccisa non era solo sospettata, ma è stata anche stabilita la partecipazione atti terroristici e massacri estremamente sanguinosi». Attaccando direttamente la Ue: «Ci sono molte persone che si nascondono in Europa che sono coinvolte in attacchi terroristici, organizzazioni terroristiche e omicidi realizzati durante i sanguinosi eventi nel Caucaso. Ottengono i permessi di residenza da qualche parte, da qualche altra parte la cittadinanza» ha detto Peskov, come se ciò autorizzasse un paese a realizzare la caccia ai suoi nemici nell’intero continente e allunga un’ombra di sospetto anche sull’avvelenamento di Sergey Skripal a Salisbury nel 2018. Approccio e toni, quelli usati da Peskov, che Berlino non intende accettare.
Anche perché da agosto ad oggi la Germania avrebbe chiesto più volte alla Russia dei chiarimenti sulla biografia di Vadim Sokolov, il cittadino russo detenuto nelle carceri tedesche con l’accusa dell’omicidio. Secondo quanto riferisce Vedomosti la Germania potrebbe già accusare apertamente dell’omicidio la Fsb entro la fine dell’anno e imporre proprie ulteriori sanzioni che sarebbero sottoscritte in solido dagli altri paesi della Ue.
Il ministero degli esteri tedesco controllato dai socialdemocratici nella Große Koalition e solitamente più disponibile nei confronti della Russia, questa volta non intende fare sconti. «La Russia ci sta mandando il segnale sbagliato» ha detto il capo del dicastero Heiko Mass. E già domani Berlino espellerà altri due diplomatici russi. Una spirale che potrebbe mettere in forse persino il business del gasdotto di North Stream.
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