Visioni

Morto Kenny Wheeler, il trombettista dal fraseggio acrobatico

Morto Kenny Wheeler, il trombettista dal fraseggio acrobaticoKenny Wheeler

Musica Morto a 84 anni il grande jazzista dalle mille collaborazioni E' stato una figura di riferimento anche in Italia

Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 20 settembre 2014

Un fraseggio acrobatico e limpido, melodie complesse che si imprimevano – però – nella memoria, la capacità audace di sperimentare, un talento fuori dal comune nel comporre ed arrangiare, la voglia e la disponibilità di suonare anche con artisti più giovani fin quando è stato possibile.

Questo, e tantissimo altro, lascia ai musicisti ed agli appassionati di jazz Kenny Wheeler: il trombettista, flicornista e compositore – nato in Canada ma trasferitosi in Gran Bretagna nel 1952 – è morto tra il 18 ed il 19 settembre a Londra, ad ottantaquattro anni. Da qualche tempo era ammalato ed ospedalizzato: nella capitale inglese si era tenuto un concerto di beneficenza per l’artista la cui presenza sulla scena britannica ed europea è stata fondamentale dagli anni ’70 ad oggi.

Eppure Wheeler è stato figura di riferimento anche in Italia (tra le collaborazioni ci sono quelle recenti con Diana Torto e Glauco Venier e le incisioni per la CamJazz) al punto che dai primi di settembre l’associazione nazionale dei jazzisti MIDJ aveva avviato una sottoscrizione mentre per il 28 settembre era stato organizzato (da Luciano Linzi) un concerto di solidarietà alla romana Casa del Jazz. Un evento confermato e i cui proventi andranno alla vedova del jazzista.

http://youtu.be/Q7teTOdRLJA

Sul palcoscenihanno confermato finora la presenza fra gli altri: Fabrizio Bosso, Stefano Di Battista, Enrico Pieranunzi, Danilo Rea, Rosario Giuliani, Paolo Damiani, Maria Pia De Vito, Max Ionata, Massimo Nunzi e Ada Montellanico.

Allievo di Richard Rodney Bennett (composizione) e Bill Russo (contrappunto), negli anni ’60 Kenny Wheeler fu presenza fissa al club londinese Ronnie Scott e sul finire del decennio si avvicinò al free (dallo Spontaneous Music Ensemble al Tony Oxley sextet). Amava le formazioni orchestrali così da collaborare nel corso della carriera con emsemble come con Brotherhood of Breath, Globe Unity Orchestra, Creative Music Orchestra. Centinaia le collaborazioni eccellenti, fra questi: Anthony Braxton, Keith Jarrett, John Taylor, Norma Winstone, Evan Parker, Paul Motian, Dave Holland, Lee Konitz.

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