I carabinieri che lo stavano trasferendo dal carcere di San Vittore al tribunale di Milano gli misero ai polsi gli schiavettoni, le vecchie manette che si chiudevano a vite. Lo offrirono così ai fotografi, come non si fa neanche con il più pericoloso criminale.

L’immagine di Enzo Carra, era il 1993 e lui aveva da poco lasciato l’incarico di portavoce nazionale della Dc di Forlani, divenne così il simbolo delle violazioni delle garanzie e del rispetto umano ai tempi di Mani pulite. Tanto forte da suscitare anche allora indignazione.

Carra, giornalista e poi parlamentare, è morto ieri a Roma, aveva 79 anni. Ha lasciato un buon ricordo in tutti i giornalisti che hanno lavorato con lui in tanti anni, sempre gentile e disponibile. Quel giorno nel tribunale di Milano ad aspettarlo c’era Davigo. Con Di Pietro lo accusava di falsa testimonianza in favore di Forlani. Processato per direttissima, fu condannato.