Morti alla Lamina, «il forno era difettoso»
Vittime sul lavoro Il grave incidente nello stabilimento milanese aveva ucciso in gennaio quattro operai. Secondo la perizia ordinata dai pm l'azienda avrebbe omesso le necessarie procedure di sicurezza
Vittime sul lavoro Il grave incidente nello stabilimento milanese aveva ucciso in gennaio quattro operai. Secondo la perizia ordinata dai pm l'azienda avrebbe omesso le necessarie procedure di sicurezza
Erano morti in quattro, il 16 gennaio scorso, negli stabilimenti Lamina di Milano: a uccidere gli operai sarebbero state gravi lacune nella messa in sicurezza della fabbrica. A dirlo è la consulenza tecnica chiesta dalla procura.
Il forno in cui i lavoratori sono morti soffocati sembra fosse difettoso, sempre secondo la perizia. In particolare, non erano perfettamente funzionanti la centralina e il condotto di erogazione del gas argon. In secondo luogo, c’erano falle nell’organizzazione e nei protocolli di soccorso. E i due operai intervenuti in soccorso dei colleghi che si trovavano già nel forno non erano consapevoli del rischio che stavano correndo.
L’indagine condotta dai pm Gaetano Ruta e Maria Letizia Mocciaro, coordinati all’aggiunta Tiziana Siciliano, ipotizza il reato di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose per le morti di Marco Santamaria, Arrigo Barbieri e Giuseppe Setzu e Giancarlo Barbieri. Assieme a loro, rimasero feriti anche i colleghi Alfonso Giocondo e Giampiero Costantino, tra i primi ad accorrere per prestare soccorsi.
«Questa consulenza, con ogni evidenza, fa pensare che si andrà a processo – ha dichiarato l’avvocato Roberto Petringa Nicolosi, che difende l’azienda – è impensabile che i pubblici ministeri chiedano l’archiviazione».
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