Italia

Monnezza e massoneria, la «lavatrice» dei Casalesi era nella città di Licio Gelli

Arezzo Schiavone rivela i rapporti tra camorra e logge. E un’amicizia «forte»
Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 3 novembre 2013
Il braccio era a Caserta ma la mente era ad Arezzo. E i rifiuti sversati nelle campagne tra Napoli e Caserta puzzavano di massoneria. Carmine Schiavone, la gola profonda dei casalesi che sta squarciando il velo sullo smaltimento di rifiuti tossici, chiama in causa Cipriano Chianese, l’avvocato casertano capo indiscusso della Resit, società che gestiva alcune discariche nel territorio di Giugliano e con uno stabilimento nella zona industriale di Gricignano, e Gaetano Cerci, suo socio ed emissario nei circoli culturali in odor di massoneria di Arezzo. «Attraverso questi circoli Cerci entrò automaticamente- ha rivelato Schiavone- in un gruppo di persone...
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