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Monfalcone, la sede della Lega è nel negozio ma alle moschee è vietato

Monfalcone, la sede della Lega è nel negozio ma alle moschee è vietatoLa sindaca Anna Maria Cisint

Lo scontro Mercoledì ci sarà l’udienza al Tar sui ricorsi presentati dai Centri contro la sindaca Cisint, che impedisce l'apertura di luoghi di culto islamici

Pubblicato 9 mesi faEdizione del 3 febbraio 2024

Un Consiglio comunale con mille polemiche sul Piano regolatore, che da 10 anni aspetta di essere aggiornato, e domande malandrine su quante ordinanze siano state adottate per contestare la destinazione d’uso di locali commerciali e quali ricognizioni siano state fatte negli ultimi 5 anni per verificare la congruità tra certificati urbanistici e uso effettivo dei locali da parte di partiti e associazioni e quant’altro. Tutti hanno in mente l’iniziativa della sindaca Cisint che ha vietato la preghiera dentro due Centri islamici perché i locali non risultavano «luoghi di culto» tanto più che mercoledì ci sarà l’udienza al Tar sui ricorsi presentati dai Centri e pare ovvio che il clima non sia proprio rilassato. Ma subito dopo arriva il colpo basso del Pd a beneficio della stampa: lo sa la paladina del refrain «qui tutti devono rispettare le regole» che la sede della Lega in Viale San Marco è in locali destinati ad uso commerciale?

Si attende risposta ma intanto il segretario locale della Lega «cade dalle nuvole». Come farà Cisint a riproporre la filippica contro «questi» che fanno quello che vogliono mentre lei difende indomita la nostra civiltà ordinata e rispettosa? (Nota: quando Cisint dice «questi» si riferisce agli islamici che vivono a Monfalcone). Mai stato un problema di razzismo, figurarsi! dice e poi «Sono loro che non vogliono integrarsi», basta guardarli: le spose bambine obbligate a matrimoni combinati (non censite a Monfalcone ma tant’è), quei «sacchi in testa» per coprirsi i capelli, le gambe in acqua in spiaggia con i vestiti addosso…ne ha di esempi sconvolgenti lei!

«Legge e Ordine» sono gli imperativi categorici della sindaca più leghista d’Italia: «O rispetti le nostre regole o qui non c’è posto per te» e via con le multe se giochi a cricket o se esci dal cantiere con la tuta blu (e chi se ne frega se Fincantieri non ha previsto spogliatoi). Ha chiuso i Centri islamici rivendicando la correttezza del suo agire «Con che faccia potrei dire a un cittadino monfalconese che la sua veranda è abusiva mentre questi possono violare le regole quando e come vogliono?». E ci mancherebbe! Ahi ahi ahi Cisint, sarà la stessa faccia con cui dovrà dire ai suoi soci di partito che nei locali di Viale San Marco non possono più riunirsi. Sempre possibile invece vendere fregnacce (nel senso dell’italica pasta all’uovo, ovvio).

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