Molise, l’appello: «No a Piantedosi in Ateneo»
Matteo Piantedosi – Ansa
Scuola

Molise, l’appello: «No a Piantedosi in Ateneo»

Università Inaugurazione dell'anno accademico: scatta la protesta in vista della presenza del ministro dell'Interno
Pubblicato 30 giorni faEdizione del 8 ottobre 2024

«Nelle aule universitarie non ci dovrebbe essere posto per carcere e manganello elevati a dogma di gestione dell’ordine pubblico». Ne è convinto il professor Rossano Pazzagli dell’Università del Molise, primo docente dell’ateneo ad aderire all’appello «no Piantedosi». Il prossimo 30 ottobre, infatti, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è stato invitato a inaugurare l’anno accademico dell’Università molisana facendo scattare la protesta di cittadini, studenti e professori. L’invito a disertare l’evento nasce da un’idea dell’organizzazione no profit Casa del popolo Campobasso e, dopo il professor Pazzagli, sempre più persone stanno aderendo all’iniziativa. L’appello ha raggiunto in breve tempo più di un centinaio di firme tra cui quelle dell’attuale assessore comunale alla Cultura di Campobasso Adele Fraracci, del segretario regionale di Sinistra italiana Vincenzo Notarangelo e degli ex assessori regionali Michele Petraroia e Italo Di Sabato.

«LA PRESENZA di Piantedosi all’inaugurazione del nuovo anno accademico è un fatto molto grave principalmente per due motivi – dichiara Pazzagli -. Il primo, è che non capiamo cosa centri un ministro dell’Interno con le università. Il secondo, è che Matteo Piantedosi è un ministro che rappresenta un governo la cui attività in questi due anni è stata tutta incentrata sulla repressione e sulla criminalizzazione del dissenso e della solidarietà. Un itinerario che è culminato nel cosiddetto ddl Sicurezza in corso di approvazione e nel conseguente clima di questi giorni. Secondo noi, l’Università è il luogo per eccellenza di sviluppo del pensiero libero e critico e ha poco a che vedere con l’ordine pubblico».

LO SPASMODICO tentativo del governo di limitare al massimo il dissenso in ogni sua forma, anche quella non violenta, non può essere compatibile con i valori universitari. «La democrazia, così come la cultura, sono fondate sulla possibilità di dissentire. Solo il dissenso permette la diversità delle posizioni e delle idee, solo il dissenso mette al vaglio la verità e la giustizia, solo il dissenso è alla base del pensiero», si legge nell’appello. E ancora: «Il ddl Sicurezza, detto anche legge anti-Gandhi, che proibisce in tutte le sue forme, attiva e passiva, disarmata e non violenta, ogni dissenso, manda oggi al macero la democrazia e la cultura che il dopoguerra ha pazientemente costruito, con il sostegno della Costituzione».

Se, per quanto riguarda i cittadini molisani, si registra una certa mobilitazione (in questi giorni sono previste proteste a Campobasso e non solo) le adesioni dentro Unimol «scarseggiano» e il professor Pazzagli si domanda se «questa mancanza di adesioni interne è sintomo di connivenza o di paura». Anche per questo l’appello «no Piantedosi» si conclude chiedendo a tutti di non presentarsi il 30 ottobre: «invitiamo i docenti, gli studenti i rappresentati istituzionali sinceramente democratici, i rappresentanti politici, sindacali e del mondo dell’associazionismo e del volontariato a disertare l’inaugurazione dell’anno accademico alla presenza di Piantedosi come atto visibile e concreto contro le politiche repressive che il governo Meloni sta mettendo in essere».

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