Italia

Molestata e ferita. “L’ho riconosciuto, è di Casa Pound”

Napoli La denuncia di una studentessa diciassettenne. Che racconta di essere stata minacciata in precedenza dall'aggressore. Oggi e domani assemblea e corteo antifascista. Il sindaco: atto gravissimo

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 19 novembre 2015

È una ragazzina minuta, 17 anni appena compiuti, frequenta il liceo Margherita di Savoia, nel centro storico di Napoli, e l’Ex opg occupato «Je so’ pazzo», di cui porta la spilletta sulla felpa. Martedì sera, verso le 21.30, A. ritorna a casa, nel quartiere del Vomero. Un gruppo di quattro uomini si avvicina, uno di loro chiede un’indicazione stradale, lei inizia a spiegare il percorso ma un altro l’afferra e la sbatte contro il muro, il coltello alla gola, le ordina di non parlare: mentre la molesta, gli altri tre fanno da palo. «Ho sentito la lama tagliarmi, le sue mani addosso e ho gridato – racconta – nonostante la paura». Un passante arriva urlando, il gruppo scappa via. Degli altri tre A. non ha un ricordo chiaro, ma l’aggressore sa chi è: «Circa quarant’anni, ho riconosciuto la sua faccia, i capelli, gli occhi, un segno sul viso. Nei giorni precedenti mi aveva già infastidita, aveva indosso una maglietta di Casa Pound e con lui c’erano altri ragazzi con le T-shirt di Blocco studentesco».
All’ospedale Cardarelli le hanno refertato il taglio al collo, oggi andrà in questura accompagnata dall’avvocato Elena Coccia per sporgere denuncia. Ieri mattina ha raccontato la sua esperienza durante la conferenza stampa tenuta nel suo quartiere, in piazza Quattro giornate, alla presenza del presidente della Municipalità, esponenti del comune, studenti del vicino liceo Pansini e i loro insegnanti. «Volevano intimidirmi ma non hanno avuto molto tempo perché è arrivato un passante, che mi ha riaccompagnato a casa». Secondo i collettivi studenteschi, il motivo dell’aggressione sarebbe la vendetta: «Nei giorni precedenti gli studenti del Pansini, che frequentano la succursale di Soccavo, avevano eliminato dai muri fuori scuola striscioni inneggianti all’odio e al razzismo dedicati a due esponenti di Alba dorata uccisi in Grecia. Subito su facebook sono arrivate le minacce, ’vi pizzichiamo’ hanno scritto».

Casa Pound ieri ha diramato una nota: «Non è nostra prassi o abitudine consumare aggressioni, diurne o notturne che siano e tanto meno ci interessa seguire le orme di chi, alla ricerca disperata di una visibilità che non ha, rivolge accuse false e infamanti contro i propri avversari politici. Adiremo pertanto le vie legali contro chiunque abbia infamato e calunniato il nostro movimento». Intanto i negozianti del quartiere si sono fatti fotografare con cartelli in sostegno ad A., oggi pomeriggio ci sarà un’assemblea a piazza Quattro giornate e domani un corteo (concentramento ore 9 piazza Vanvitelli). «Gravissimo che ci siano persone che non hanno mai rinunciato a ideologie neofasciste e pratiche violente bandite dalla costituzione e vietate dall’ordinamento giuridico – ha dichiarato ieri il sindaco, Luigi de Magistris -. Alla giovane napoletana la solidarietà mia e dell’intera amministrazione».
I collettivi studenteschi indicano nel clima elettorale (in primavera ci saranno le comunali) una delle possibili cause di nuovi scontri con l’estrema destra. Rispetto all’aggressione di martedì ad A. concludono: «È bene ricordare che nell’inchiesta Lame della procura di Napoli, che portò all’arresto di esponenti di Cp per banda armata, ci sono molte intercettazioni in cui minacciano di utilizzare la violenza sessuale come forma di punizione nei confronti di ragazze ebree».

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