Mohammed al Qiq, tre mesi di sciopero della fame
Territori Occupati Il giornalista palestinese in detenzione amministrativa in Israele, è in fin di vita. Le autorità israeliane rifiutano di liberarlo
Territori Occupati Il giornalista palestinese in detenzione amministrativa in Israele, è in fin di vita. Le autorità israeliane rifiutano di liberarlo
Proseguono le mobilitazioni in Palestina e in molti Paesi, inclusa l’Italia, a sostegno di Mohammed al Qiq, il giornalista palestinese in detenzione “amministrativa” (senza processo) in Israele, che da 90 giorni attua lo sciopero della fame per ottenere la scarcerazione immediata o il trasferimento in un ospedale in Cisgiordania. Le sue condizioni sono gravissime, le stesse autorità israeliane sono consepevoli che al Qiq potrebbe morire nel giro di qualche giorno. Nonostante ciò e l’assenza di accuse ufficiali nei suoi confronti, l’Alta Corte di Giustizia israeliana ha negato la liberazione del giornalista offrendo solo il suo possibile trasferimento in un ospedale di Gerusalemme Est dove al Qiq sarebbe comunque sorvegliato dalla polizia israeliana e ancora in stato di detenzione. L’Ambasciata della Palestina a Roma ha convocato per oggi in via Guido Baccelli, alle ore 12, una conferenza stampa per spiegare il caso di Mohammed al Qiq e denunciare la detenzione amministrativa praticata da Israele, una sorta di “custodia cautelare” della durata di sei mesi (rinnovabili) che non permette al prigioniero e al suo avvocato di conoscere le ragioni dell’internamento. (michele giorgio)
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