Nel 1994, anno della spettacolare elezione di Nelson Mandela grazie al primo voto democratico del Sudafrica, usciva un romanzo in afrikaans, la lingua degli oppressori bianchi, scritto da un’accademica di formazione filosofica, che aveva già pubblicato poesie: Marlene van Niekerk. Il romanzo si intitolava Triomf, dal nome di un quartiere che negli anni sessanta, a Johannesburg, l’apartheid voleva destinare ai proletari afrikaner dopo aver raso al suolo la multietnica e vibrante Sophiatown applicando il Natives Resettlement Act, la legge del 1954 che dislocò a forza masse di autoctoni dalle loro case per fare posto ai bianchi. Il romanzo, da subito...