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Mogherini a Cuba, il momento è «cruciale»

Mogherini a Cuba, il momento è «cruciale»Federica Mogherini – LaPresse

Diplomazia La responsabile "esteri" dell'Ue da ieri in visita per rilanciare il dialogo tra Bruxelles e Castro. Girandola di missioni sull'onda delle riforme, oggi arriva anche Lavrov

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 24 marzo 2015

Lo scopo della visita è chiaro: «Dare un impulso» alle trattative in corso (iniziate lo scorso anno) per la firma di un «Accordo di dialogo politico e di cooperazione tra l’Unione europea e Cuba» in un «momento cruciale». E la chiave della missione dell’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Federica Mogherini , giunta ieri all’Avana, sta proprio in questa valutazione che riguarda sia lo stato delle trattative bilaterali, sia l’evoluzione politica di Cuba.

Il governo cubano ha iniziato quattro anni fa un processo di «modernizzazione» del modello socialista economico e sociale che ha condotto a una serie di importanti riforme. Il 17 dicembre scorso, poi, è stata annunciata la decisione di abbattere il “muro” diplomatico che gli Stati uniti avevano elevato più di cinquant’anni fa, per giungere a una piena ripresa delle relazioni diplomatiche tra i due paesi. Infine, il governo ha annunciato l’ultimo, e sicuramente più delicato passo: una riforma politica che sarà discussa e varata dal congresso del Partito comunista convocato per gennaio dell’anno prossimo e che dovrà portare a una modifica della Costitizione e della legge elettorale. L’aspettativa degli analisti è che si metta fine all’era del partito unico (comunista) e si apra la via a elezioni multipartitarie. Il presidente Raúl ha messo in chiaro più volte che le riforme in corso provengono da una decisione sovrana del vertice politico dell’Avana. Ma di certo, si inseriscono nelle trattative in corso, con Washington e Bruxelles.

Che si tratti di un momento «cruciale», inoltre, lo si capisce facilmente dalla girandola di missioni politiche, economiche, commerciali che giungono all’Avana dagli Usa e dall’Europa: oggi arriverà il ministro degli esteri russo Lavrov e l’11 maggio sarà la volta di François Hollande, primo presidente francese a mettere piede nell’Isola.

In questo contesto, la responsabile della diplomazia europea ha deciso di battere un colpo, assicurando (in un’intervista con l’agenzia Efe) che l’Ue «è, e continuerà a essere, un socio forte» di Cuba. E che la sua visita ha appunto lo scopo di dare un impulso ai negoziati per giungere a un accordo bilaterale, bloccato dal 1996.

Mogherini ha detto chiaramente che è ora di cambiare linea e che con Cuba «è necessario un dialogo, non uno scontro». L’obiettivo dei negoziati non è «imporre un modello», ma includere come «parte fondamentale» anche «la promozione dei diritti umani». Questa componente del dialogo, sulla quale persistono «differenze di punti di vista» , «verrà affrontata senza tabù ne restrizioni». Inoltre, Mogherini ha ribadito che non vi è alcuno spirito competitivo nei confronti degli Usa. Anzi.

Nel corso della sua missione, che si conclude oggi, la responsabile della diplomazia europea incontrerà il ministro degli esteri cubano Bruno Rodríguez, il cardinale Jaime Ortega e «rappresentanti della società civile». Non è stato ancora comunicato se vi sarà un colloquio col presidente Raúl Castro.

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