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Moby Prince, adesso spuntano dubbi anche sulla superperizia

Moby Prince, adesso spuntano dubbi anche sulla superperiziaLa petroliera Agip Abruzzo

Interrogazione al senato Con il dossier preparato dai parenti delle vittime

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 10 aprile 2014

Non solo dubbi e misteri. Adesso c’è anche il sospetto di una perizia viziata da un conflitto di interessi che, se confermato, potrebbe aver condizionato la scelta della procura di Livorno di chiudere nel 2010 con un’archiviazione l’inchiesta bis sulla tragedia. A sollevare i nuovi dubbi è sempre il dossier preparato dai familiari delle vittime del Moby Prince e ripreso in un’interrogazione presentata dai senatori Pd Luigi Manconi e Silvio Lai ai ministri della Giustizia e Difesa, Andrea Orlando e Roberta Pinotti. Nell’interrogazione si mette in evidenza come il perito nominato della procura di Livorno, l’ingegnere Andrea Gennaro, avesse tra i suoi clienti sia l’Eni, società che controllava la Snam, armatrice della petroliera Agip Abruzzo, che la Moby Lines, società subentrata alla Navarma, armatrice del Moby Prince. La relazione, depositata il 20 novembre del 2009, costituisce un documento importante per indirizzare le responsabilità della tragedia verso il comandante del traghetto visto che, come ricordano Lai e Manconi «su questa relazione si incardinano 4 dei 7 punti che paleserebbero le responsabilità esclusive del comando del traghetto per la tragedia».

Nell’interrogazione si sottolinea come la consulenza sia «redatta su carta intestata della Cgm Canepa Gennaro Marine società che risulta essere domiciliata in via G. D’Annunzio 2/88 a Genova, sede che è anche dello studio di Ingegneria navale e meccanica Sinm. Dal siti internet dello Sinm risultava che l’ingegnere Andrea Gennaro è stato il referente dello studio per un accordo commerciale con la società Norbulk enterprise ship management (NESM)», ma sono presenti anche i loghi dei clienti, tra i quelli «sia il logo Eni che il logo Moby, società entrambe coinvolte nella tragedia». Intervistato da un quotidiano, l’ingegnere Gennaro non ha negato le collaborazioni, affermando però di non ricordare il periodo in cui le svolse.

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