Mistica femminista nell’era precolombiana
Note sparse Il nuovo album di Natalia Doco dal titolo "La sagrada"
Note sparse Il nuovo album di Natalia Doco dal titolo "La sagrada"
«Pop argentino mistico», è stato definito da certa stampa specializzata d’Oltralpe, l’ultimo lavoro di Natalia Doco. Forse per via degli arrangiamenti dal gusto europeo. Ma la cantante di Buenos Aires, con dimora parigina, è stata lapidaria ai tempi del precedente El Buen Gualicho: «non so cosa voglia dire pop. Ma so che tutta la musica che viene classificata così, è musica che non mi piace». L’album è stato pubblicato in piena autonomia artistica ed economica dalla sua residenza discografica, Casa de Arbol. Il titolo, La Sagrada, è un po’insidioso, ma prefigura una sorta di mistica femminista, che ha i suoi riferimenti nell’era precolombiana. Il disco presenta alcuni elementi di novità: innanzitutto, si riappropria della lingua madre, tralasciando il francese e la chanson. E per essere del tutto chiara rispetto alla sua forma mentis e alle sue intenzioni, assieme al co- produttore Thierry De Cara, hanno scelto una sequenza di brani che apre con una cumbia eterea che ha un altro titolo impegnativo, Decreto (dopo una breve intro, Prière Initiatique, invero un po’ pedante) con cui Doco, rigetta (e riscrive) le fondamenta teoriche (e maschiliste)della Genesi.
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