Minori non accompagnati, record di arrivi alla frontiera
Stati Uniti 4.200 alloggiati nelle strutture detentive della dogana Usa: «Non è un posto per bambini». Critiche a Biden, che ha promesso di invertire rotta, per la gestione dell’emergenza
Stati Uniti 4.200 alloggiati nelle strutture detentive della dogana Usa: «Non è un posto per bambini». Critiche a Biden, che ha promesso di invertire rotta, per la gestione dell’emergenza
Il numero di bambini migranti non accompagnati che cercano di entrare illegalmente negli Stati uniti nelle ultime settimane è salito fino a raggiungere il numero record di 4.200. Secondo quanto riferito dagli avvocati che hanno visitato le strutture di accoglienza, le condizioni in cui sono i minori è preoccupante, e gli Usa sono di fronte a un «numero impressionante» di bambini tenuti in condizioni di sovraffollamento, alcuni da più di una settimana. I bambini hanno anche riferito di essere affamati, di dormire sul pavimento, di non vedere il sole e di dover aspettare cinque giorni o più per fare la doccia.
SECONDO QUANTO RIPORTATO dall’emittente televisiva Nbc News, piú di 3.200 minori non accompagnati sono alloggiati nelle strutture di detenzione della dogana e della protezione delle frontiere, e più della metà è stata trattenuta nei cosiddetti «contenitori per il ghiaccio», non destinati ai bambini. Lo stesso segretario per la Sicurezza interna Alejandro Mayorkas, ha dichiarato che «una struttura di pattuglia di frontiera non è il posto per tenere un bambino».
Solitamente dopo che i bambini migranti sono presi in custodia, il Dipartimento della salute e dei servizi umani si prende cura di loro, ma la pandemia ha messo a dura prova gli sforzi del dipartimento per accogliere l’afflusso; per fare fronte a questa emergenza la protezione civile statunitense, la Federal Emergency Management Agency, Fema, è stata chiamata a gestire la situazione.
IL DIPARTIMENTO per la sicurezza interna ha affermato che la Fema e i volontari aiuteranno a ricevere, ospitare e trasferire in luoghi più adatti ai bambini migranti e che quando se ne verifica la possibilità le autorità lavoreranno per riunire i bambini con un membro della famiglia o, in caso non ci fossero familiari, con uno sponsor, fino a quando il loro caso di immigrazione non sarà risolto.
Anche se questo non è un problema nuovo, recentemente il numero di migranti arrivati negli Stati uniti è aumentato, in fuga dalla povertà e dalla criminalità che è ulteriormente aumentata in America centrale, nella speranza che l’amministrazione Biden sia più accogliente di quella appena uscita. Questo afflusso ha portato a saturazione le strutture di detenzione, che, a causa della pandemia, hanno dovuto limitare di molto la possibilità di accoglienza, mentre l’amministratore Biden sta affrontando critiche bipartisan e crescenti sul modo in cui sta gestendo i confini.
DIVERSI POLITICI DEMOCRATICI hanno condannato l’amministrazione per il trattamento dei minori, arrivando a tracciare parallelismi con l’amministrazione Trump che teneva «i bambini in gabbia». I repubblicani, invece, incolpano Biden, sostenendo che è stato proprio il suo approccio eccessivamente morbido all’immigrazione a portare a un’ondata di migranti al confine meridionale. Difende invece l’attuale amministrazione la speaker democratica della Camera Nancy Pelosi, dicendo che Biden ha ereditato un «sistema compromesso al confine» e che ciò che sta facendo ora è cercare di correggerlo.
Il leader della minoranza Gop della Camera Kevin McCarthy da parte sua ha espresso l’intenzione di visitare il confine insieme a una delegazione di repubblicani, per vedere di persona cosa sta succedendo. Dal giorno del suo insediamento alla Casa Bianca più volte Biden ha promesso di voler invertire la rotta sulla repressione dell’immigrazione rispetto a Trump, ma i cambiamenti sono ancora “in corso” e nel frattempo i richiedenti asilo, bambini compresi, sono bloccati nel mezzo tra buone intenzioni e prassi.
ORA LA FEMA SI È IMPEGNATA a trovare ed ampliare strutture adeguate per i bambini, come ha dichiarato il Dipartimento per la sicurezza interna, e gli adulti e i bambini accompagnati continueranno a essere rimpatriati in Messico. Anche se lo stato di emergenza non è stato dichiarato, sempre più osservatori avanzano l’ipotesi che il numero crescente di minori non accompagnati che si presentano al confine alla fine dell’inverno, fa pensare che una nuova crisi umanitaria sia letteralmente alle porte.
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