Internazionale

Mininistro degli Interni sfugge a un attentato

Libia Paese sempre più nel caos a oltre due anni dalla caduta di Muammar Gheddafi

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 30 gennaio 2014

Libia sempre in preda al caos e alle violenze. Uomini armati hanno sparato al ministro degli Interni a interim, Seddik Abdelkarim, scampato all’attentato. Abdelkarim, che è anche vice primo ministro, era sulla sua auto quando le raffiche hanno raggiunto il veicolo provocando importanti danni, ma senza causare vittime. L’uomo politico si stava recando al Congresso generale nazionale (Cgn, il Parlamento) quando è stato attaccato. Dall’uccisione di Muammar Gheddafi, nell’ottobre del 2011, le autorità di transizione sono incapaci di mantenere il governo e la sicurezza del paese, nonostante la presenza nordamericana.
Il braccio di ferro tra il primo ministro indipendente Ali Zeidan e i deputati islamisti che chiedono le sue dimissioni, rimproverandogli inconcludenza sul piano della sicurezza, è sempre più teso. Il 12 gennaio, il viceprimo ministro libico dell’industria, Hassan al-Drui è stato ucciso a colpi di pistola a Syrte, a 500 km a est di Tripoli. Finora l’attentato non è stato rivendicato. Si è trattato del primo assassinio di un membro del governo libico dalla caduta di Gheddafi. Dal 17 febbraio 2011, inizio delle rivolte, quattro ministri si sono succeduti agli Interni, e gli ultimi due hanno dato le dimissioni. L’attuale ministro degli Interni, Seddik Abdelkrim, assicura l’interim come vice primo ministro dopo le dimissioni di Mohamed a-Sheikh, intervenute nell’agosto del 2013, e in attesa che venga designato un nuovo titolare.
Ed è senza controllo l’azione delle milizie armate, formate da ex ribelli che hanno combattuto Gheddafi e che dettano legge, in una miscela esplosiva di politica, estremismi religiosi e malavita. Il primo ministro Ali Zeidan, che mercoledì ha partecipato al vertice dell’Unione africana che si è tenuto ad Addis Abeba è stato a sua volta sequestrato da un gruppo armato il 10 ottobre e poi liberato ore dopo. Anche cinque diplomatici egiziani sono stati rapiti tra venerdì e sabato a Tripoli da una milizia armata e poi liberati nella notte tra domenica e lunedì.

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