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Minestrone di lotta e di governo

Il colonnino infame Fascistoni usciti dalla fogna, veterocomunisti che cercano rogna. Criminali organizzati, casseurs ‘nu poco sfigati. Frequentatori di curve di stadio, ignoranti all’ultimo stadio. Fughe di passanti erranti, vecchi persi senza badanti. […]

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 31 ottobre 2020

Fascistoni usciti dalla fogna, veterocomunisti che cercano rogna.
Criminali organizzati, casseurs ‘nu poco sfigati.
Frequentatori di curve di stadio, ignoranti all’ultimo stadio.
Fughe di passanti erranti, vecchi persi senza badanti.
Troppi ingredienti diversi tra loro, di un minestrone senza decoro.
Perché nelle piazze in rivolta contro decreti e decretini di Governo, c’è davvero uno di tutto.
Ma può la risposta dell’avvocato del popolo essere solo il bastone? Certo che no, via libera allora a una bella carota che con questo minestrone di piazza ci sta benissimo, che poi a ben guardare… non sono forse gli ingredienti di cui sopra, del tutto simili a quelli del minestrone di governo?

La cosa migliore allora, è scendere subito a patti, e memori della trattativa Stato-mafia che andò a buon fine perché, oggi come allora, chi si somiglia si piglia, via libera anche a una bella trattativa Stato-piazza. Tavoli rigorosamente separati, ça va sans dire, dove a trattare col singolo ingrediente del minestrone di lotta, sia il suo omologo nel minestrone di governo. Per capirci: coi fascisti usciti dalla fogna, ci va a trattare un 5 stelle della corrente fascio-populista del Dibba; coi comunisti che cercano rogna, un vetero-comunista di bella Speranza; coi casseurs di periferia, un rottamatore del cerchio di Renzi; coi frequentatori di stadio, l’ex bibitaro col gilet giallo Di Maio; coi passanti finiti in lì per caso in buonafede, il ministro per caso Bonafede, e con gli ignoranti, l’ignorantissima (nel senso che ancora ignora che fine abbian fatto i famosi banchi a rotelle) ministronessa Azzolina.

Fortuna poi vuole che le simmetrie non finiscano qui: sulle future mosse degli agitatori di piazza la Digos non ne sa una mazza? bè, impossibile prevedere pure quelle del governo, tanto che in seno al Comitato degli Esperti, il Mago di Arcella ha appena gettato la spugna; è difficile credere che dietro alla piazza ci sia una regia comune? figuratevi dietro al governo dove Conte conta come il due di coppe! Sia come sia, per evitare che il contagio della rivolta mandi in terapia intensiva il governo co’ tutti i membri attaccati a un ventilatore, già si ventila di associare qualcuno che con l’ingrediente più velenoso del minestrone di piazza, sta a dire la criminalità organizzata, potrebbe trattare alla pari. Dalle bombe di carta a quelle di mafia, si sa, i passi son pure meno di 100 e allungare la minestra di maggioranza aggiungendo l’ingrediente Caimano, sarebbe messaggio chiaro e forte: a brigante, un brigante e mezzo.

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