Nell’estate del 1924, giusto un secolo fa, Milman Parry arriva a Parigi con la moglie Marian e la primogenita di pochi mesi. L’anno prima ha conseguito ancora ventunenne il Master of Arts a Berkeley, con una tesi sulla dizione omerica che ravvisa nella densità di espressioni formulari una dinamica inedita tra convenzione e originalità, in netto contrasto con il gusto per il nuovo della letteratura posteriore. A Parigi il giovanissimo studioso americano intende così approfondire le proprie intuizioni sulle peculiarità stilistiche dell’epica greca arcaica, e il soggiorno dura fino alla primavera del 1928, quando supera la soutenance de thèse alla...