Sirio, Lazza, Thasup, Sicklucke: per gli over 40 illustri sconosciuti, per i millennials la nuova frontiera del pop. Rassegnamoci, la mutazione genetica del mainstream italiano si è concretizzata nel giro di poche stagioni che hanno visto spazzar via generazioni di frequentatori abituali delle classifiche sostituiti non tanto da figli dei talent, Amici è ormai un brand televisivo ma non sforna automaticamente popstar, ma attraverso le piattaforme e i social. Così si giustifica la classifica stilata da Fimi con gli album, i singoli e i vinili più venduti che vedono uno strapotere della musica nazionale. Certo la dicitura «più venduti» francamente sembra poco corretta, perché è il segmento digitale a farla da padrone con punte che sfiorano ormai l’85% dei dati rilevati.

BASTA POI MUOVERSI nei pochi punti vendita rimasti per rendersene conto: nelle catene Feltrinelli o Mondadori il comparto cd è stato drasticamente ridotto anche perché i pochi (e duri) amanti del ’formato fisico’ preferiscono rivolgersi in casa Amazon… Risultato: nelle rilevazioni Fimi i primi dieci album e i primi dieci singoli sono tutti, rigorosamente, made in Italy. Un meccanismo che tiene insieme copie fisiche e soprattutto digitali: ma soprattutto sono gli streaming a determinare le classifiche che a fronte della critica «di poca affidabilità» vedono da un paio di anni ’aggregate’ quelli su account premium (ovvero gli abbonamenti non gratuiti a Spotify, per intenderci…). Basta poi muoversi nei pochi punti vendita rimasti per rendersene conto: nelle catene Feltrinelli o Mondadori il comparto cd è stato drasticamente ridotto

Chiaro che in una conversione di questo tipo, a svettare nell’Olimpo della hit parade – come avrebbe detto Lelio Luttazzi – siano proprio le popstar dei millennials: tra gli album trionfa Sirio di Lazza, 4 dischi di platino ovvero 200 mila copie vendute anche se quasi tutte in realtà sono frutto dello stream. Sbirciando tra i singoli da notare la riscossa sanremese, con 600 mila copie per i vincitori Mahmood e Blanco e la loro Brividi prima con ampio margine, ma terzo anche Dargen D’Amico con Dove si balla, quarte le Farfalle di Sangiovanni e decima l’iconica Ciao Ciao della Rappresentante di lista.

CLASSIFICA tricolore che relega ai margini il pop internazionale, tanto che la prima presenza oltreoceano la incontriamo in tredicesima posizione fra gli album: Harry Style, sedicesimo con il singolo As It Was. «Negli ultimi dieci anni l’età media degli artisti in top ten è scesa del 35% evidenziando un ricambio generazionale che nessun altro settore culturale ha potuto garantire nel nostro Paese», spiega così la mutazione Enzo Mazza il direttore della Fimi. Ergo, naturale ritrovare in posizioni di rincalzo – 33esima Elisa, addirittura 95esimo Eros Ramazzotti, artisti che fino a poche stagioni fa dominavano allegramente le classifiche.
Diversa invece l’attitudine al vinile che cresce, ma dove l’incidenza è determinata soprattutto da acquirenti over 40: guida il 2022 Harry Style ma a lasciare il segno i superclassici Pink Floyd, secondi con The Dark Side of the moon e decimi con Animals. E dove fa capolino al sesto posto l’ottantenne Guccini con le sue Canzoni da Intorto, che non ascolterete mai – per volere dell’autore – su nessuna piattaforma.