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Militante di Casapound aggredito e ferito a Livorno

Militante di Casapound aggredito e ferito a LivornoUn'iniziativa dell'organizzazione neofascista Casapound – LaPresse

Violenza politica L'uomo, un parà di 37 anni, è stato circondato da quattro persone e preso a bastonate. L'organizzazione neofascista: «Intervenga il ministro dell'Interno Minniti». Condanna dalla destra, dai Cinquestelle e dal Pd

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 2 marzo 2018

Un nuovo episodio di violenza a ridosso del voto del 4 marzo: ieri un uomo di 37 anni, parà della Folgore, è stato aggredito a Livorno mentre riattaccava al muro un manifesto di Casapound. Il militare si trovava insieme alla moglie incinta, che lo aspettava in auto: secondo quanto ha raccontato la stessa organizzazione neofascista, il militante è stato «assalito da quattro persone che, cappucci alzati e bastoni alla mano, prima lo hanno pestato e poi hanno sfondato i finestrini della sua auto, all’interno della quale era presente la compagna incinta, per fortuna rimasta illesa anche se sotto choc». Gli inquirenti hanno accertato successivamente che i vetri dell’auto non sono stati sfondati, ma soltanto rigati.

L’uomo vittima del pestaggio, 37 anni, è stato portato in ospedale in codice rosso. Inizialmente Casapound, denunciando l’aggressione, aveva spiegato che rischiava di perdere un occhio, ma dopo gli accertamenti medici il militare è stato dimesso con una prognosi di 30 giorni: il naso fratturato e contusioni maxillofacciali, ma fuori pericolo per quanto riguarda l’occhio, verrà sottoposto domani a una risonanza per un ulteriore controllo.

«È incredibile quello che sta accadendo in Italia – ha commentato il segretario di Casapound, Simone Di Stefano – Mentre le più alte cariche dello Stato vanno manifestando e lanciano allarmi sul sedicente pericolo fascista, gli antifascisti lanciano cacce all’uomo, rivendicano con orgoglio brutali pestaggi, aggrediscono e insultano le forze dell’ordine nella totale impunità».

Chiaro il riferimento alle manifestazioni antifasciste che si sono tenute la scorsa settimana e all’ormai famosa maestra di Torino, sospesa e indagata per aver insultato le forze dell’ordine proprio mentre manifestava contro un’iniziativa dell’organizzazione neofascista nel capoluogo piemontese. Di Stefano si è quindi rivolto al ministro dell’Interno Marco Minniti: «Ci chiediamo – spiega – cosa si debba aspettare ancora per intervenire».

Una ferma condanna dell’episodio è arrivata dal sindaco di Livorno, il Cinquestelle Filippo Nogarin: «Da parte mia c’è una ferma condanna, si tratta di atti isolati che però non posso che condannare sia in questo periodo di campagna elettorale che in qualsiasi altro periodo» dell’anno.

Andrea Romano, candidato locale del Pd, ha spiegato di aver «interrotto la campagna elettorale» per recarsi in ospedale e portare la sua solidarietà: «Il Pd – dice – condanna con fermezza qualunque atto di violenza nei confronti di qualsivoglia partito o movimento, da qualunque parte provenga e contro chiunque sia rivolto».

Condanna espressa anche da Giorgia Meloni (Fdi) – «Gravissima aggressione ai danni di un militante di Casapound da parte di quattro vigliacchi dei centri sociali. Il ministro dell’Interno intervenga» -, da Forza Italia e da Roberto Calderoli (Lega), che cita in aggiunta l’episodio di qualche giorno fa a Palermo, vittima un esponente di Forza nuova.

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