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Migranti in terre straniere sugli schermi tra finzione e realtà

Migranti in terre straniere sugli schermi tra finzione e realtà

Carbonia Film Festival Il programma della rassegna che si terrà dal 12 al 16 ottobre

Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 6 ottobre 2016

Si terrà dal 12 al 16 ottobre il Carbonia Film Festival, giunto quest’anno alla sua ottava edizione nonostante la sua storia inizi a Cagliari nel 1999, come momento di incontro tra i rappresentati degli archivi e delle cineteche dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
Col tempo questo evento – fino a quest’anno chiamato il Mediterraneo Film Festival – si è sempre più indirizzato sui temi del lavoro e dei migranti attraverso tre sezioni competitive: due dedicate ai lungometraggi – di finzione e documentari – e una di cortometraggi.

Tra i documentari, oltre a Il respire encore di Anca Hirte – la storia di un pugile nel nord della Francia – l’argomento centrale è la guerra in Siria. In Cameraperson di Kirsten Johnson questa tragedia viene toccata «di sfuggita» ma è parte integrante dell’interrogativo morale su cui si regge l’intero film. In After Spring di Ellen Martinez e Steph Ching il conflitto siriano è invece al cuore di un lavoro che segue la vita quotidiana nel più grande campo di rifugiati siriani al mondo, quello di Zaatari in Giordania.

Infine, in Asphalt di Ali Hammoud la Siria in guerra è uno dei paesi all’interno del quale transita uno dei due camionisti protagonisti del film, costantemente in viaggio fra diversi confini.
Le migrazioni e il rapporto con una terra straniera tornano anche nel concorso dei lungometraggi di finzione con El futuro perfecto di Nele Wohlatz, la storia della diciassettenne cinese Xiaobin appena giunta in Argentina.

Gli altri titoli in programma sono Viejo calavera – lungometraggio d’esordio del regista boliviano Kiro Russo – La fille du patron di Olivier Loustau e Nunca vas a estar solo di Alex Anwandter, vincitore del Teddy Award alla Berlinale 2016.
Tra i cortometraggi è in cartellone anche Valparaiso di Carlo Sironi, passato quest’estate per il Festival di Locarno e che tratta anch’esso la storia di una migrante, Rocio, che viene rilasciata dal Centro di identificazione ed espulsione di Roma dopo essere rimasta incinta.

Al Carbonia Film Festival si terranno anche tre Masterclass: con l’attrice e regista Valentina Carnelutti (anche giurata del concorso dei lungometraggi), con l’attore Alessandro Borghi e con la sceneggiatrice Velia Santella.

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