Senza veri maestri e senza discepoli di scuola, Michel Serres, morto il primo giugno all’età di 88 anni, ha perseguito un esercizio solitario della filosofia. È rimasto estraneo alle tradizioni culturali che dominavano gli anni Cinquanta, alla fenomenologia come al marxismo, distante dai lasciti del neo-positivismo e dell’epistemologia francese su cui si era formato. Il distacco da uno dei suoi maestri, Gaston Bachelard, fu segnato dall’esigenza di sfuggire a una scienza che si edifica «contro la natura» e prende le distanze da quel reale immediato che si offre ai «cinque sensi» (titolo di uno dei suoi libri più significativi). Nato...