Ha 41 anni ma è come se avesse già vissuto mille vite Micah P. Hinson, di cui l’ultima ha trovato inaspettatamente nell’Italia il suo scenario. Più precisamente in Irpinia, dove il cantautore statunitense è stato invitato da Vinicio Capossela per il suo Sponz fest lo scorso agosto. Il contesto deve aver ispirato Hinson, che ha scelto di registrare lì – solamente in cinque giorni – il suo ultimo album, I Lie To You, dopo quattro anni passati «under the radar» come lui stesso ha scritto.
Intorno a Hinson si è formato un gruppo interessante, tra gli altri il chitarrista Alessandro «Asso» Stefana, storico collaboratore di Capossela, in veste anche di produttore dell’album (uscito per Ponderosa); mentre al contrabbasso troviamo Greg Cohen (un passato a fianco di John Zorn). Ascoltando I Lie To You viene da pensare che Hinson – una biografia caratterizzata da forti dipendenze, una fragilità non nascosta sul palco – si sia sentito protetto e incoraggiato da questo nuovo ambiente.
Il risultato è di una fortissima classicità, gli arpeggi e gli inserimenti del banjo del menestrello Hinson si fondono con il pianoforte e gli archi. Nelle undici tracce si passa dall’orchestrazione quasi filmica di Carelessly, al puro country di Please Daddy, Don’t Get Drunk This Christmas, fino alla ballad à la Nick Cave What Does It Matter Now?. I testi nella loro semplice grammatica sono toccanti e onesti, come nell’irresistibile People.

SEMBRA passata la velleità di riconoscersi nell’immagine dell’artista dolente e maledetto, in I Lie To You emerge invece una profonda consapevolezza, da veterano che ha ormai attraversato la tempesta. Hinson è insomma emerso da questo periodo di invisibilità con una sicurezza nuova, che rende l’ascolto di I Lie To You un’esperienza orientata verso una compartecipazione alle piccole gioie e difficoltà di questa vita piuttosto che una discesa nei personali inferi di Micah. Che ora è pronto a tornare on the road, il tour partirà il 4 marzo proprio dall’Italia, con ben 8 date nel nostro Paese (Genova, Milano, Roma, Perugia, Torino, Cagliari, Ravenna, Pesaro). Hinson ha un talento naturale per la scrittura di canzoni, e che questa nuova chance provenga dall’Italia è un bel segnale, che in un colpo solo si fa beffe di provincialismo e esterofilia.