Mi raccontate con vostre parole chi viveva nel 600 a. C.
«Erano molti. Ma erano arretrati rispetto ai popoli che vivono nella Mesopotamia». «L’Italia non era tutta unita ma era tutta diversa». Erano tante piccole città, dei villaggi agricoli che vivevano di allevamento e agricoltura, erano soprattutto pastori». «Abbiamo studiato il territorio italiano, allora, era prevalentemente montuoso e ricoperto da fitte foreste dove la selvaggina era abbondante». In collina c’erano i boschi ma la terra era dura, non tanto coltivabile». «Al Nord dell’Italia vivevano i Liguri, i Camuni, i Veneti, i Villanoviani». «I Comuni sono quelli della Val Camonica che ci hanno lasciato le pitture rupestri che c’è anche una gita scolastica apposta per andarli a vedere».
«I Comuni stavano dove ora c’è la Lombardia. Loro venivano dall’Europa centrale, da nord». «I Villanoviano abitavano dove adesso c’è l’Emilia. Impararono a lavorare non solo il bronzo, ma anche il ferro, che era molto più duro, molto più resistente». «Nell’attuale Liguria e un po’ nell’attuale Piemonte c’erano invece i Liguri. Loro, visto che avevano vicino anche il mare, erano esperti navigatori e commercianti, mentre sulle montagne coltivavano la pastorizia, cioè erano pastori con le pecore». «Erano tutti dei popoli separati tra di loro. Non erano popoli nomadi. Non si spostavano. All’inizio non si facevano neppure delle guerre tra loro, dopo invece iniziarono». «Gli Etruschi vivevano nella zona della Toscana ed erano abilissimi artigiani e facevano oggetti d’oro anche molto preziosi, lavoravano il ferro e tante altre cose». «I Latini erano nel Lazio e parlavano il latino. Anche loro erano soprattutto pastori e agricoltori, ma un po’ anche commercianti perché da loro passavano altri popoli in viaggio». «I Piceni e gli Umbri vivevano dove adesso c’è l’Umbria, più o meno, la regione Umbria». «I Sanniti occupavano la regione Abruzzo e la regione Molise ed erano dei grandi guerrieri».
«In Sardegna c’erano i Sardi. Anche loro erano pastori e agricoltori e un po’ guerrieri, come tutti i popoli dell’Italia di quel tempo. Ma i Sardi costruirono anche delle città fortificate, cioè delle mura, delle piccole torri col buco per guardare fuori, delle torri chiamati nuraghi». «Erano tutti popoli diversi che avevano una cultura e delle abitudini diversi l’uno dall’altro. Questi popoli entrarono anche in contatto con i Greci, che erano un popolo certo più evoluto e raffinato. Anzi, i Greci hanno avuto un ruolo importantissimo nella crescita e nell’evoluzione dei popoli presenti in Italia in quel tempo, perché molti di questi popoli impararono tante cose dei Greci». «Una cosa che impararono dai Greci, piano piano, fu l’alfabeto». «Poi c’erano tanti scambi commerciali e favorirono l’uso della moneta, invece che il baratto scambiandosi le cose e gli animali». «I Greci erano molto bravi nella navigazione e nell’agricoltura e i popoli italici impararono tante cose sull’agricoltura e sulla navigazione proprio dai Greci». «Non abbiamo detto i Sicani che abitavano in Sicilia, i Sicani e i Siculi, che erano due popoli differenti ma abitavano tutti e due in Sicilia». «I Messaggi vivevano in Puglia e gli Itali e i Bruzi vivevano nella punta della Calabria»».
«I Sardi vivevano in Sardegna, l’abbiamo già detto?». «Sì». «Poi bisogna ricordare che nell’Italia del sud c’erano già stati i Greci, infatti tutta l’Italia del sud si chiamava Magna Grecia, cioè Grande Grecia. Loro avevano imparato a vivere un po’ anche dai Greci. Anche l’alfabeto che usavano o la moneta, per esempio, l’avevano imparate dai Greci che erano venuti prima a fondare le loro colonie nell’Italia del Sud». «Infatti è grazie ai Greci e alle loro colonie che anche in Italia si svilupparono molto il commercio e l’artigianato». «Noi abbiamo visto nel video i resti del tempio dedicato a Era, a Metaponto, in Basilicata. Perché anche gli dei Greci erano molto importanti». «Le colonie greche erano numerosissime, in Italia. Per esempio Napoli, Ischia, l’Isola d’Elba, Paestum, Palermo, Taranto, Sibari, Metaponto,Crotone, Locri, Reggio, Catania, Siracusa, Agrigento, Messina e tanti altre colonie, cioè città-stato». «Nell’Italia del Nord invece c’erano poche colonie greche. Anzi, non ce ne era nessuna, ma dal nord vennero altri popoli che sapevano fare tante altre cose e avevano delle abitudini diverse».
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