Metti Bukowski a braccetto con Loredana Bertè

Il doppio filo che lega la musica e la letteratura con la reciproca osmosi di suggestioni, temi, colori, è sterminato di esempi. Ponteggi stilistici sono spuntati a partire dall’atmosfera che gli autori di un linguaggio o dell’altro, contemporanei e non, hanno messo su carta o note. Nel libro il giornalista musicale Franco Capacchione indaga 20 assonanze in cui però la direzione va in un unico senso: dal libro alla canzone, dal personaggio letterario a quello musicale. Sotto la lente finiscono autori con diverse scuole alle spalle, pop, soul, rock, punk, in accostamenti all’apparenza per nulla scontati eppure convincenti anche in superficie, come Bukowski e Loredana Bertè, Robert Pirsing e il suo Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta con Bollicine di Vasco Rossi, gli anni Trenta raccontati da Steinbeck e la migrazione dei ’90 del disco The Ghost of Tom Joad di Springsteen, chiaramente Lee Masters e De André, Nabokov e Gainsbourg, il tragico Genet di Diario di un ladro e la ribelle Patti Smith.

L’AUTORE si muove a suo piacimento sulla linea del tempo e questo suo esercizio man mano si trasferisce nei ricordi del lettore, permettendogli di dare continuità al prodotto disco/canzone, ma anche alla comprensione di un tipo di creatività in cui le influenze e le connessioni non venivano acchiappate nell’etere, ma in un certo senso possedevano la loro parabola. Sono pillole di critica e biografie che riguardano le vite degli artisti sui due fronti, il testo di una canzone, un titolo, un viaggio o un’intervista, di mondi all’apparenza distanti (contestualizzati con premura nel suo humus storico/sociale – un caso emblematico è quello di James Baldwin e Nina Simone) che, all’improvviso, si danno un appuntamento effimero ma fondamentale per la storia della canzone.