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Mettetevelo bene nella zucca

È iniziata la stagione della zucca, un ortaggio che, a fianco di qualità nutrizionali interessanti, porta con sé anche significati simbolici e modi di dire assai comuni. Ad esempio, la […]

Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 16 settembre 2021

È iniziata la stagione della zucca, un ortaggio che, a fianco di qualità nutrizionali interessanti, porta con sé anche significati simbolici e modi di dire assai comuni. Ad esempio, la sua forma tondeggiante, simile alla testa umana, evoca inevitabilmente suggestioni e metafore come grattarsi la zucca, dare una zuccata, aver poco sale in zucca, ecc.

Nella città greca di Sicione, vicino a Corinto, si adorava una dea delle zucche chiamata Kolokasìa Athenài. Atena era la dea dell’abbondanza, della fertilità, della fecondità e della buona salute e la zucca era il vegetale che simboleggiava al meglio queste giuste aspirazioni dell’umanità. La notevole presenza di semi (e quindi la sua capacità di dare origine a un gran numero di piante, indispensabili per la sopravvivenza) ha sicuramente giocato un ruolo importante nel far considerare la zucca uno dei simboli più chiari della vita, della fecondità e della vittoria sulla morte. In molte tombe antiche gli archeologi scoprono noci, nocciole e zucche, deposte dai parenti come mezzo indispensabile per accompagnare i morti nel loro viaggio verso l’aldilà. Nei racconti mitologici dei popoli sudamericani sull’origine dell’universo e dell’umanità la zucca ha un ruolo importante.

Sulla scia di queste simbologie di vitalità e di rinascita si colloca a pieno titolo anche la fiaba di Cenerentola (diffusa in centinaia di versioni in numerose tradizioni popolari) che da una zucca trasformata in carrozza è trasportata dalla sua umile condizione a una vita nuova nella reggia fastosa del principe.

Molti snobbano questo ortaggio pensando che le sue qualità siano modeste. Non è così. La zucca, ad esempio, è così ricca di vitamina A (presente, lo ricordo, soprattutto nei vegetali intensamente colorati di giallo e rosso) che soli 100 g di polpa coprono del tutto il fabbisogno giornaliero di questa vitamina. Inoltre la zucca, blandamente e dolcemente lassativa, aiuta efficacemente l’intestino pigro. Anche chi soffre di colite troverà nel consumo regolare di zucca (sia cruda, grattugiata come una carota ad arricchire una insalata mista, sia cotta a vapore, stufata, al forno o in minestra di riso) un grosso aiuto per moderare fermentazioni eccessive e irritazioni intestinali.
Infine i semi, ricchi di acidi grassi polinsaturi e di zinco, sono uno spuntino sano e nutriente e tradizionalmente dotati di proprietà vermifughe.

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