Nella poesia di Gabriella Sica si sta a proprio agio come in un luogo amico, in un tempo gentile, che se pure mutato mantiene inalterata la sua anima più antica, la sua vocazione più autentica, quella per la quale un posto diventa, talvolta, un «posto del cuore». Ciò accade perché la poesia di Gabriella Sica crea genealogie, intime, personali, ma anche pubbliche, politiche. E lo va facendo dall’inizio della sua ricca e felice seminagione, dalle figure-personaggi di Felicetta (la mamma che pedala di verso in verso sulla rima «bicicletta» incontro alla vita) e Pietro (figlio adorato dal volto «più che...