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Messi Maradona e la telenovela argentina

Messi Maradona e la telenovela argentinaMaradona e Messi

Sport La squalifica e l'incubo della nazionale che vede allontanarsi le qualificazioni ai mondiali. Ma ora il numero 10 del Barcellone trova nel pibe de oro un inaspettato alleato

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 31 marzo 2017

Messi scrive, Diego alza il telefono. Percorsi paralleli, due difese d’ufficio, assieme per allontanare la nube nera intorno al numero 10 del Barcellona, messo in tribuna dalla Fifa per quattro turni nel girone sudamericano per i Mondiali russi dell’anno prossimo. Violazione del codice di disciplina della Fifa, Messi avrebbe insultato uno dei guardalinee al termine di Argentina – Cile dello scorso 24 marzo. Sempre il Cile, ormai un incubo (due finali di Coppa America perse ai rigori) anche quando è battuto (1-0, rigore della Pulce). La durissima sanzione ai suoi danni potrebbe obbligare l’Albiceleste (che non vince mai senza di lui in campo e che si è messa da sola nei guai perdendo in Bolivia) ad assentarsi dai campionati del mondo voluti e ottenuti da Putin.

Il rischio è altissimo, gli sponsor, le multinazionali, così come gli appassionati di calcio, storcono il naso. Messi è da dieci anni, assieme a Cristiano Ronaldo, l’attrazione che moltiplica gol e contratti. Il più forte giocatore del mondo, tra i più grandi di sempre, in vacanza anziché ai Mondiali. E tutto per una squalifica, quattro turni, un’immensità anche per El Pibe de Oro, che inizialmente aveva condannato Messi per le offese al guardalinee – «ha perso il controllo» sentenziava subito El Diez – per poi sostenerlo, promettendo aiuto alla Pulce, una telefonata al nuovo capo della Fifa Gianni Infantino, definito una volta lo scudiero di Platini ma ora stimato e appoggiato dal mito argentino nel percorso di pulizia promessa del pianeta pallone.

Nel frattempo la Pulce si è messo a scrivere alla Fifa, provando a spiegare come le le sue parolacce fossero in realtà rivolte al vento, che porta via e perdona, non al guardalinee, che riferisce all’arbitro e si finisce sul registro dei cattivi. E scusandosi, a prescindere, per il gestaccio, lui che è sempre stato un esempio in campo, nonostante i calci che gli vengono rifilati a ogni fischio d’inizio per fermarlo. O almeno provarci. Un mea culpa che, secondo il quotidiano sportivo spagnolo Mundo Deportivo, sarebbe stato apprezzato dalla Fifa…

Sconto in arrivo? In attesa delle decisioni dal palazzone del pallone, si è speso per lui Diego, un tempo l’eroe di Messi, il fuoriclasse insuperabile, il Mito, il Calcio. Ai Mondiali sudafricani del 2010 la Pulce era il protetto del Diez commissario tecnico, che lo difese a spada tratta, nonostante il fallimento nazionale, fuori ai quarti di finale contro la Germania. Ora invece, dopo un lungo saliscendi nei pensieri di Maradona, che una settimana lo difende, l’altra lo infilza via stampa, Messi si sarebbe allontanato. Nessuna risposta alle telefonate, rapporto in freezer. E forse anche per questo Maradona si è adesso schierato al suo fianco, pure per allontanare i rumors secondo cui avrebbe caldeggiato la squalifica di Messi. Si tratterebbe di una vendetta nei confronti di Marcelo Tinelli, da poco nominato alla guida della commissione delle selezioni nazionali della federcalcio argentina. E uomo poco stimato dal Pibe de Oro. Insomma, una telenovela. In attesa di una nuova puntata.

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