Nella realtà, Taylor Swift è l’artista dei record: quella più pagata, quella designata come la più rappresentativa dell’ultimo decennio, la più premiata ai Grammy e non solo. Tutto un record che però nella pratica, se vogliamo parlare di musica, non combacia con questo enorme successo. L’arte di questa ragazza, talentuosa per carità, è come una bottiglia senza tappo, dove bisogna stare attenti se nel guardare attraverso il vetro, la sensazione che abbiamo è di pienezza o di vuoto. Così questo nuovo album, Midnights, già primo ovunque, è pop, è top, è adolescenziale. Alla fine, canta e ricanta sempre le stesse cose, tutti i brani da Maroon a Question…? passando per Labyrinth si somigliano. E gli amori che finiscono, il non essere capiti dal mondo, la voglia di trasgredire, etc, etc. Musicalmente non ha inventato nulla che già Madonna non abbia fatto, e intanto però Taylor vaga nell’etere dei record. Midnights è un album perfetto da ascoltare se vivi a Los Angeles, hai già la tua macchinina e ti fai scivolare via i problemi tra Beverly Hills e Bel Air. Diverso se lo ascolti nel traffico snervante capitolino: li prendi la bottiglia e la getti da qualche parte, di sicuro.