Vanno avanti a presidiare la loro fabbrica ininterrottamente da dodici giorni, alternandosi in gruppi di giorno e di notte nelle tre tende allestite tra la solidarietà di tutta la città che porta aiuti e cibo. Sono gli 81 lavoratori della Meridbulloni, azienda che fabbrica bulloni per auto di proprietà della famiglia brianzola Fontana. Che ne ha annunciato repentinamente la chiusura spostando la produzione nelle sedi di Milano e Torino, a seguito della fusione per incorporazione con la Ibs, altra fabbrica del gruppo Fontana. I lavoratori hanno già ricevuto la raccomandata che comunica loro il trasferimento dal primo gennaio nella fabbrica in provincia di Torino: si tratta dell’ormai usuale «licenziamento mascherato» usato dalle aziende per aggirare il blocco dei licenziamenti, visto che nessun operaio può permettersi di trasferirsi così lontano.
Lunedì mattina si è tenuto un incontro fra i vertici aziendali e i sindacati che hanno ribadito nuovamente la posizione: «L’unica soluzione percorribile è una immediata riapertura. Agli inizi di gennaio il gruppo Fontana sarà convocato dalla Regione Campania.
Intanto i lavoratori hanno stretto una sorta di gemeleggio con i compagni della Whirlpool Napoli: uniti nella lotta contro la protervia delle loro aziende.