«I querelati sono dei famigerati hacker – amorali mercenari del 21esimo secolo, creatori di un meccanismo di sorveglianza altamente sofisticato che consente violazioni clamorose e abitudinarie». Così si apre la causa legale intentata martedì da Apple a Nso, la società israeliana produttrice dello spyware Pegasus, da poco finita sulla lista nera del Dipartimento del commercio Usa per aver venduto a oltre 50 paesi (tra cui l’Arabia Saudita) la tecnologia necessaria per sorvegliare e reprimere attivisti, giornalisti, avvocati per i diritti umani – perfino dei nutrizionisti messicani che si battevano per una tassa sulle bevande gassate. NELLA CAUSA portata davanti a...