La gigantesca base militare da 73 ettari di estensione e da 445.189 metri cubi che il governo vuol costruire a Coltano nel Parco di San Rossore, decisa con un Dpcm del 14 gennaio scorso, ammessa alle procedure semplificate previste per le opere di difesa nazionale, e già da tempo in Gazzetta Ufficiale, sta provocando un po’ di imbarazzo nell’esecutivo di Mario Draghi. Prova ne è la risposta del sottosegretario alla difesa Mulè a un ordine del giorno presentato a Montecitorio dal pentastellato Riccardo Ricciardi: “Il governo – riassume il deputato del M5s – tramite il sottosegretario ha accolto il nostro testo, impegnandosi a valutare l’opportunità di rivedere la soluzione prevista, auspicando di trovare al più presto un’alternativa praticabile”.

L’impegno “a valutare l’opportunità di rivedere la soluzione prevista” non è però sufficiente, insistono le due parlamentari di ManifestA, Yana Ehm e Simona Suriano, che non fanno sconti nemmeno ai Cinque stelle, da cui pure provengono e da cui sono uscite non votando la fiducia al governo Draghi: “E’ la stessa logica con cui hanno affrontato l’aumento della spesa militare, prorogando solo di qualche anno il previsto aumento”. In parallelo Ehm e Suriano annunciano per venerdì pomeriggio (ore 15) una nuova manifestazione di protesta a Coltano, indetta dalla lista di cittadinanza Una città in comune e Rifondazione comunista che hanno scoperto il caso, e con anche Potere al popolo e il sindacato di base Usb.

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L’imbarazzo per una decisione ufficialmente già presa, su input del ministro piddino alla difesa Guerini, si fa sentire anche nel Pd pisano e nei suoi alleati – M5S, Sinistra civica ecologista e Sinistra italiana – per le elezioni comunali del prossimo anno. Anche loro danno appuntamento per venerdì ma di sera (ore 21) al circolo Arci di Coltano per una assemblea pubblica: “Il ‘cantiere aperto’ del centrosinistra – anticipano – è contrario all’ipotesi di insediare entro il perimetro del Parco una nuova base”.

Anche l’associazionismo ambientalista, con il Comitato permanente Parco Coltano San Rossore, contesta il mega progetto destinato ad accogliere i reparti speciali dei carabinieri (Gruppo di intervento speciale Gis, Primo reggimento paracadutisti Tuscania e Centro cinofili), con la costruzione sui 73 ettari dei comandi e delle strutture necessarie alle attività addestrative (eliporto, pista per l’addestramento alla guida veloce, torre di ardimento, strutture sportive, magazzini, uffici, laboratori e capannoni), oltre a 18 immobili residenziali destinati ad accogliere un centinaio di appartenenti all’Arma e le loro famiglie.

osì un centinaio di persone ha manifestato sotto Palazzo Gambacorti in occasione dell’ultima seduta del consiglio comunale: “E’ un progetto da non realizzare – hanno spiegato i manifestanti – né a Coltano né altrove, per evitare l’ulteriore militarizzazione di un territorio che vede già un’alta concentrazione di basi militari”.
All’opposto, la Lega con Susanna Ceccardi, mettendo in serio imbarazzo il sindaco Michele Conti del suo stesso partito, ha ribadito l’importanza del progetto e la necessità di andare avanti. Mentre la presunta mediazione del Pd con la Difesa e l’Arma dei carabinieri porterebbe a mantenere i centri addestrativi a Coltano, con l’unica eccezione dei 18 immobili residenziali per i militari da spostare in periferia ad Ospedaletto.

Unica certezza, al momento, è l’incontro fissato per il 4 maggio a Firenze fra il sindaco Conti, ufficiali del comando generale dell’Arma, rappresentanti della Regione Toscana, dell’ente Parco e della Difesa, per discutere un progetto che i militari insistono comunque a voler realizzare, sottolineando la necessità di costruire la base in prossimità dell’aeroporto militare pisano. “L’obiettivo è fare della nostra città la piattaforma logistica della guerra, una tra le più rilevanti a livello europeo”, tirano le somme Una città in comune e Prc.