Europa

Mediterraneo, Ocean Viking salva 268 persone

Mediterraneo, Ocean Viking salva 268 personeUn gommone in difficoltà avvistato dall'equipaggio della Ocean Viking – Fabian Mondl / Sos Mediterranée

Migranti Libici scatenati nei respingimenti. Alarm Phone accusa: «Li coordina Frontex»

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 23 gennaio 2021

Nel Mediterraneo centrale sono riprese le partenze dei migranti e con loro la battaglia tra vita, morte e rischio di tornare nell’inferno libico. Ieri mattina tra le 7 e le 9 la nave Ocean Viking della Ong Sos Mediterranée ha compiuto due diversi interventi di ricerca e soccorso, rispondendo agli Sos di Alarm Phone. I barconi sovraffollati sono stati raggiunti in acque internazionali, circa 37 miglia nautiche a nord delle coste libiche.

149 le persone tratte in salvo. Tra loro: 34 donne e ben 59 minori. Sull’unica imbarcazione umanitaria presente in quel tratto di mare si trovano 268 naufraghi (119 persone erano state messe al sicuro giovedì mattina). Quasi la metà, 118, sono minori e la maggior parte di loro non accompagnati.

Alcune ore prima, tra giovedì sera e la notte di venerdì, due barchini avevano raggiunto autonomamente Lampedusa. Entrambi partiti dalla Tunisia, secondo quanto riferisce Mediterraneo Cronaca dai porti di Chebba e Zarzis. A bordo rispettivamente 18 e 12 persone.

Molto meno bene è andata a coloro che viaggiavano sui diversi gommoni che tra mercoledì e ieri sono stati intercettati dalla cosiddetta «guardia costiera libica». Tre sono stati fotografati dall’aereo Moonbird, della Ong Sea-Watch, che sorvola dall’alto il Mediterraneo centrale per monitorare ciò che accade.

Nelle fotografie che ritraggono gli interventi di cattura dei migranti si vede impegnata la motovedetta Ubari, regalata dal governo italiano alle autorità del paese nordafricano. Alarm Phone ha denunciato che questi respingimenti, illegali per il diritto internazionale, sono avvenuti «con guida e supporto degli aerei di Frontex», l’agenzia europea per il controllo delle frontiere esterne finita recentemente sotto accusa per le prassi adottate nel mar Egeo.

È da tempo che le organizzazioni umanitarie denunciano i «respingimenti per procura», in cui le autorità europee lasciano il lavoro sporco ai libici fornendo loro le informazioni necessarie.

Secondo i numeri della portavoce delle Nazioni Unite Safa Msehli le persone riportate a Tripoli negli ultimi giorni sono state: 81 ieri; 86, di cui 19 bambini, giovedì; 48, di cui 11 bambini, mercoledì.

Nei primi 22 giorni del 2021 sono almeno 300 i migranti che hanno tentato di attraversare il Mediterraneo e sono stati intercettati e riportati con la forza nei centri di detenzione libici. Anche grazie ai mezzi forniti negli anni dalle autorità italiane.

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