Meditazioni e altre storie per Alanis
Note sparse Mentre celebra in tour i 25 anni di «Jagged Little Pill», l'artista americana pubblica «The Storm Before The Calm»
Note sparse Mentre celebra in tour i 25 anni di «Jagged Little Pill», l'artista americana pubblica «The Storm Before The Calm»
Verrà il tempo, con l’agognata fine della pandemia, per una valutazione del suo impatto sulla pratica musicale e sullo stesso processo creativo, pervaso con una veemenza che non si registrava dai tempi del Vietnam. Sarà interessante, a quel punto, rileggere certi esperimenti collaterali che nell’ultimo biennio hanno trovato una nuova raison d’être e inediti significati, anche a dispetto della considerevole distanza spesso intercorsa tra ispirazione, produzione e ricezione. Rientra in questo long-covid musicale l’ultimo cimento di Alanis Morissette, che proprio mentre è in partenza per il tour dei 25 anni di Jagged Little Pill sveste i panni della rocker per indossare quelli dello yogi. Sì, perché è nel campo della meditation music che si inserisce a pieno titolo il nuovo album The Storm Before The Calm, composto assieme a Dave Harrington del duo Darkside: undici brani per altrettante meditazioni, distribuiti anche su Calm, app dedicata al benessere mentale figlia dall’omonima azienda californiana.
PUR CON TUTTE le dovute premesse, sorprende sentire la voce di Ironic e You Oughta Know immergersi in un bagno di sintetizzatori e percussioni ipnotiche, riaffiorando a piccole dosi e profondamente trasformata, al di là di certe impronte melodiche che per quanto inconfondibili restano imperscrutabili. In Reasons I drink, l’artista parla di dipendenze: «C’è una netta tendenza a giudicare chi cade in una delle miliardi di dipendenze che ci sono- ha sottolineato in un’intervista – ma al centro ci sono le persone». «La meditazione mi dà riposo interiore», ha dichiarato la Morissette riferendosi a una disciplina che da anni è entrata a far parte della sua vita quotidiana e dalla quale trae accesso a idee e ispirazioni: «La musica per me è un portale, un invito a uno stato dell’essere in cui non mi trovo normalmente. Fare questo album mi ha tenuto sempre connessa e responsabile durante il covid, quando mi sentivo come se stessi per scomparire e volare via. È stata una zattera di salvataggio».
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