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Medicina, a Bari e Napoli mille studenti riammessi dal Tar

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Università Vittoria in tribunale dell’Udu per un ricorso contro il numero chiuso all’università

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 23 giugno 2015

Mille studenti riammessi dal Tar del Lazio ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia e Odontoiatria del 2014 a Bari e alla Federico II di Napoli, insieme a piccoli gruppi della Sapienza e Tor Vergata a Roma e della Statale a Milano. «Sono stati equiparati definitivamente agli altri studenti vincitori di concorso, passando ad essere da immatricolati con riserva ad immatricolati di diritto» sostiene Gianluca Scuccimarra, coordinatore dell’Unione degli Universitari (Udu) autore del ricorso.
« Attendevamo da un mese questa storica sentenza del Tar . Con questo responso è stato sancito che i test d’ingresso a questi corsi di laurea sono stati falsati, non solo per il plico mancante nell’aula 3 di Bari, ma anche per la violazione dell’anonimato verificatasi in quasi tutte le sedi in cui si è svolto il test d’ingresso che ha permesso una ulteriore fuga di notizie e trasmissione delle domande del test. Ora restiamo in attesa delle sentenze dei prossimi mesi che coinvolgeranno tutti gli iscritti con riserva in tutti gli altri atenei italiani, ma ormai l’indirizzo del tribunale amministrativo appare chiaro».
«È una vittoria storica per la battaglia che da tanti anni la nostra organizzazione porta avanti negli atenei italiani contro la lotteria del numero chiuso – prosegue Scuccimarra – Grazie a questa sentenza oltre mille studenti che già studiano medicina grazie alle ordinanze cautelari saranno completamente equiparati agli studenti entrati con i test e soprattutto potranno continuare a studiare per raggiungere l’obiettivo negato da un sistema universitario che garantisce sempre meno il diritto allo studio. Il tribunale non solo ha riconosciuto le falle del sistema del numero chiuso, ma anche il fatto oggettivo che i tanti studenti entrati a medicina tra settembre e novembre hanno sostenuto con successo e ottimi voti gran parte degli esami previsti dal loro piano di studi, mettendo a tacere definitivamente chi pensa ancora che il test e la programmazione servano a individuare gli studenti più bravi».
«Ora che il Tar Lazio ha confermato le irregolarità del sistema d’accesso universitario la palla passa al Governo che potrebbe, con un’operazione di puro buon senso, anticipare le prossime sentenze del Tar andando a effettuare una sanatoria che elimini già da ora la riserva per tutti i ricorrenti ammessi con riserva. E dopo una vittoria così importante per il diritto allo studio non può più attendere un cambiamento vero del sistema d’accesso al mondo universitario, che parta dal confronto tra il ministero e gli studenti, e che miri a riformare profondamente l’attuale sistema non solo tramite slogan ma con i fatti. Se questo non accadrà la nostra battaglia andrà avanti senza interruzioni già a partire dai prossimi test di settembre»

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