«Io è un altro» scriveva Rimbaud, in una lettera decisiva per la poesia moderna. Si può pensare anche a questo leggendo i primi versi di Maurizio Marotta raccolti in Ombra da viaggio Poesie (1983-2017), Giometti & Antonello (pp. 205, € 26,00): «Mi porto dentro un viaggiatore oscuro / partito nella lucida tempesta. Una staffetta / andata obliqua in centro strade…». Quale alterità si porta «dentro», questo poeta cilentino scomparso presto, nemmeno sessantenne, nel 2020, il cui «cuore ha sempre un verso / come il grano che ricresce»? Anzitutto, Marotta è un poeta che sembra diviso, spartito fra due inclinazioni fondamentali,...