Politica

Mattarella: trovare una via d’uscita alla guerra

Mattarella: trovare una via d’uscita alla guerraIl presidente Sergio Mattarella ieri mentre si rivolge al corpo diplomatico accreditato nel salone dei corazzieri al Quirinale – Foto dal sito della presidenza della Repubblica

Festa della Repubblica Discorso dai toni gravi del capo dello stato nella cerimonia al Quirinale per gli ambasciatori, esclusi i rappresentanti di Russia e Bielorussia: «Sembra che l'umanità sia protagonista della propria rovina». Oggi a Roma la parata militare per il 2 giugno, con polemiche

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 2 giugno 2022

«La Repubblica italiana è convintamente impegnata nella ricerca di vie di uscita dal conflitto che portino al ritiro delle truppe occupanti e alla ricostruzione dell’Ucraina». Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella salutando ieri nel salone dei corazzieri al Quirinale le autorità, tra le quali il presidente del Consiglio e i presidenti di senato e camera, e il corpo degli ambasciatori accreditati in Italia. Dagli inviti per il concerto dell’orchestra del teatro la Fenice di Venezia con il quale è stato festeggiato il 2 giugno, sono stati esclusi gli ambasciatori di Russia e Bielorussia. Mattarella è tornato a condannare la guerra di aggressione che «pone in discussione i fondamenti della nostra società internazionale, a partire dalla coesistenza pacifica».

Nel suo discorso, il capo dello stato ha ricordato che il conflitto in corso – «di stampo ottocentesco» – ha conseguenze che «riguardano tutti» e produce sofferenze che «a cerchi concentrici si vanno allargando, colpendo altri popoli e nazioni». Il conflitto «intercetta e fa retrocedere il progresso della condizione dell’umanità» e mette «pesantemente in discussione risultati faticosamente raggiunti negli ultimi decenni. Sembra l’avverarsi di scenari che vedono l’umanità protagonista della propria rovina». Proprio per questo, secondo il capo dello stato, «con lucidità e con coraggio occorre porre fine all’insensatezza della guerra e promuovere le ragioni della pace». Mentre quello che sta accadendo è che «l’incancrenirsi delle contrapposizioni conduce soltanto ad accrescere i serbatoi dell’odio, a negare le ragioni della libertà, della democrazia, della giustizia internazionale dei popoli, valori incompatibili con chi promuove conflitti».

Mattarella, che già in precedenti occasioni accanto alla condanna della Russia e alla necessità di una solidarietà «attiva» con l’Ucraina aveva richiamato l’urgenza di mettere in campo iniziative per il cessate il fuoco e la pace – sull’esempio della conferenza di Helsinki del 1975 – ieri ha ricordato il «solenne impegno» costituzionale del nostro paese «al ripudio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali».

Questa mattina, dopo il tradizionale omaggio all’altare della patria, il presidente assisterà alla parata militare che torna dopo due anni di stop per il Covid. Torna non senza polemiche, visto che lo sfoggio di armamenti in questo momento è apparso a tanti particolarmente inopportuno. A Roma a poca distanza dalla via dei Fori imperiali dove si terrà la parata ci sarà un presidio antimilitarista (largo di Torre Argentina, h. 11.00) mentre ad attenuare l’impatto delle armi è previsto che la sfilata sia aperta da una rappresentanza di sindaci con la fascia tricolore e quest’anno per la prima volta da personale della sanità civile, medici e infermieri, con il sorvolo di un elicottero del 118. Lo slogan di questo 2 giugno è «Insieme a difesa della pace».

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento