Visioni

Mastro Paul e quelle riletture introspettive

Mastro Paul e quelle riletture introspettivePaul Simon

Note sparse Paul Simon rilegge alcune perle del suo repertorio in «In the blue light» con nuovi arrangiamenti e tanti ospiti di prestigio

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 12 settembre 2018

Dieci brani con un sound tutto nuovo e jazzato su atmosfere soft, coinvolgenti e quasi commoventi. Perché è un piccolo gioiellino In the blue Light, composto da brani del suo repertorio ripresi con nuovi arrangiamenti e collaborazioni di grande spicco. A partire dalla chitarra di Bill Frisell, delicatissima in Love, e poi Wynton Marsalis presente nel brano Pigs, sheeps and Wolves. Album delicatissimo, quasi un confronto con se stesso. Basta affacciarsi fuori e lasciarsi coccolare dalle note di Darling Lorraine e Renè Magritte and Georgette Magritte with… Un affresco, un canto e una voce quella di Paul Simon che con gli anni è diventata sempre più calda e introspettiva. Le emozioni ti attraversano senza mai essere invadenti, accompagnate da una sottile vena malinconica, come nei brani Some folks lives Roll Easy e Questions for Angels. Ultima perla del disco è Can run but, anche e soprattutto per le parole: «I can run but I can walk much faster than this». Sembra un monito bellissimo per andare avanti, senza ansie, cercando di riprendere il proprio modo di essere, il proprio passo.

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