Visioni

Massimiliano Pani: «La sua forza è la curiosità: ama scoprire talenti e rivalutare gemme del passato»

Massimiliano Pani: «La sua forza è la curiosità: ama scoprire talenti e rivalutare gemme del passato»Massimiliano Pani in studio

Musica Incontro con il figlio e produttore di Mina: il lavoro di scouting, le sorprese, il rapporto con le nuove generazioni

Pubblicato più di un anno faEdizione del 21 aprile 2023

Il disco con Fossati sembrava la chiusura in grande stile della carriera di Mina, un po’ a sorpresa è arrivato «Ti amo come un pazzo»…

Un titolo e una copertina che richiamano i feuiletton e quei fotoromanzi degli anni 50 e 60, la copertina è una citazione di Bolero. E così le canzoni che sono varie storie d’amore: trovi quella drammatica, quella triste, quella ironica. E il fil rouge ovviamente è lei e la sua interpretazione.

Non è un caso che ad aprire e chiudere il disco sono canzoni che Ozpetek ha scelto per i suoi progetti: «Buttare l’amore» tema dell’adattamento seriale de «Le fate ignoranti» e «Povero amore» che ha inserito nel suo film in lavorazione. Una curiosa collaborazione, stante le dichiarazioni del regista turco, fatta di lunghe telefonate

La drammaturgia dei film di Ozpetek ha come colonna sonora naturale le canzoni di Mina. Non è il solo anche Almodovar e Bigas Luna hanno scelto lei. Con Ferzan è un rapporto intenso, lui le chiede dei pareri sui suoi progetti e Mina gli suggerisce cosa potrebbe andare bene. In questo disco ha trovato un pezzo che ci poteva stare e l’ha preso.

Ancora cinema in «Zum pa pa», perché musica e testo soprattutto hanno più di qualche riferimento ad atmosfere felliniane

Il pezzo ce lo ha spedito Riccardo del Turco a disco chiuso. Avevamo già stampato parti grafiche, ce l’ha inviato addirittura su whatsApp e mia mamma ha detto, facciamolo subito. E ha avuto ragione, perché è un brano diverso da quanto suona in giro. Sembra Una donna cannone con certe atmosfere dei pezzi di Fossati, e lei quelle cose le canta da fuoriclasse.

Nel disco la rilettura di «Don Salvatò» di Enzo Avitabile – con cui vinse il Tenco nel 2009 – un brano struggente dai connotati politici che in questi tempi di guerra suonano profetici.

Mina ha una curiosità e conoscenza musicale vastissima, e quando sente una cosa bella se la ricorda. In questo lavoro sulle varie modalità di innamoramento era perfetto, perché anche questa è una storia d’amore ultraterrena. Fra l’altro è uno dei pezzi più intensi che abbia scritto Avitabile e non particolarmente conosciuto. Non è stato facile arrangiarlo perché l’originale è acustico: chitarra mandolino e pochissimi altri strumenti. Non lo puoi rifare uguale, allora provi a dargli una veste ritmica con un suono se vuoi poco identificabile e poi gli costruisci intorno una parte più classica. Entrano clarini, oboe, corni, devi cercare di mantenere l’emozione ma non puoi fare una cover esatta di quella che era. E devo dire che è la sua interpretazione e la sua carica emotiva che passa attraverso le canzoni. Avitabile è felice che si sia scelto proprio questa canzone.

Il brano di Blanco potrebbe apparire come un’operazione di marketing. In realtà qui è Mina che entra nel mondo di Michelangelo e di Blanco e ci si cala alla perfezione. Così come aveva fatto anni fa con Mondo Marcio.

Lei sceglie sempre i pezzi e non l’operazione discografica in sé. Ha sempre cercato autori giovani, anche nei 60 e nei 70: De Andrè, Fossati, Conte. Tanti autori che non erano cantautori il primo successo l’hanno avuto grazie a Mina che ha scelto un loro brano. Quel suo ruolo continua: ha scelto il ragazzo più interessante e che scrive meglio in questo momento, come Blanco. Noi quest’anno avuto ricevuto offerte da tutti i nuovi talenti della scena pop, tutti ragazzi che non hanno mai visto Mina e che la vedono contemporanea. Forse si avvicinano a lei perché ha fatto sempre tanta sperimentazione, si è reinventata mille volte.

Con Ozpetek c’è un rapporto intenso, lui le chiede dei pareri sui suoi progetti e lei gli suggerisce cosa potrebbe andare bene. In questo disco ha trovato la canzone giusta e l’ha presa

Il futuro della Pdu. «Ti amo come un pazzo» doveva uscire in un primo momento solo in formato vinile…

Abbiamo capito che un disco nuovo non si poteva far diventare solo un oggetto da collezionisti, quindi abbiamo deciso di essere più inclusivi. Così esce in vari formati: cd, lp, digitale. Il ruolo della Pdu, però, è quello di distribuire prodotti da collezione di grandissima qualità, continueremo a ristampare il catalogo di Mina

Da qualche anno il passato di Mina è declinato attraverso songbook tematici, con la particolarità che molti pezzi vengono in parte risuonati…

Il lavoro lo facciamo per la lungimiranza della Warner, ci sono delle cose dei sessanta e settanta che suonano benissimo. Insieme, Amor mio vanno bene, ma quando arrivi agli anni ottanta, le prime batterie elettroniche e le prime tastiere, suonano vecchie. Allora abbiamo proposto – ovviamente con Mina che supervisiona tutto – di risuonare le parti, tenendo il buono ma rifacendo quelle che invecchiano. L’intenzione è di proseguire in questa riscoperta e catalogazione.

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