Marte, molecole organiche in un antico lago

Il veicolo spaziale Perseverance costruito dalla Nasa per esplorare la superficie di Marte ha trovato possibili segnali che il pianeta avrebbe ospitato forme di vita. Il rover ha rinvenuto la presenza di molecole organiche, contenenti cioè carbonio legato a idrogeno o ossigeno, nel cratere marziano Jezero. Anche se le molecole organiche sono alla base dei processi biologici che caratterizzano gli esseri viventi, la vita non è l’unico processo che può dare origine a questi composti. Peraltro, la loro presenza nelle rocce marziane è già stata accertata da precedenti missioni. Il ritrovamento sul fondo di Jezero però è ritenuto particolarmente interessante per gli astrobiologi.

Il cratere, largo 45 km, in passato ha ospitato acqua allo stato liquido, ritenuta un ingrediente fondamentale per lo sviluppo della vita. Lo provano le tracce geologiche di un antico delta fluviale corrispondente allo sbocco di un fiume in un lago marziano, ormai entrambi prosciugati. La formazione rocciosa «Wildcat Ridge» analizzata da Perseverance sarebbe nata proprio dal fango lacustre essiccato. Perciò, gli scienziati ritengono che il ritrovamento di molecole organiche nei sedimenti di un ex-lago sia un indizio da approfondire. La prova che Marte abbia ospitato la vita richiede comunque molte altre conferme. «Il fatto che la materia organica sia stata trovata nelle rocce sedimentarie, che sulla Terra hanno permesso la conservazione dei fossili, è importante – spiega Ken Farley, uno dei progettisti del rover -. Tuttavia, nonostante l’efficienza della strumentazione di Perseverance, conclusioni ulteriori potranno arrivare solo dopo il ritorno dei campioni sulla Terra nel quadro della campagna Mars Sample Return, quando potranno essere studiati in dettaglio».