Mark Z. Danielewski, uno stregone
Robert Gober, «Untitled», 1999
Alias Domenica

Mark Z. Danielewski, uno stregone

Scrittori americani Radiografia di un romanzo capostipite del genere ergodico. Sostenuto da intenti «mortalmente» seri, «Casa di foglie» gioca con il lettore e con gli stilemi del fantastico e dell’horror
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 15 dicembre 2019
Pubblicato nel 2000 negli Stati Uniti dopo che diversi suoi frammenti erano circolati in rete creando una prima, ampia comunità di lettori, Casa di foglie è il romanzo di esordio di Mark Z. Danielewski, newyorchese, figlio di un regista d’avanguardia e fratello di una cantante che ha adottato il nome d’arte «Poe». Raramente esordio letterario ha provocato una reazione altrettanto entusiasta: c’è chi ha accostato Danielewski alla generazione di autori – Wallace, Vollmann, Powers tra gli altri – che propone una revisione del postmodernismo dall’interno e nel rispetto di diversi suoi assunti teorici; chi ha sottolineato il carattere interdisciplinare della...
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