Stasera si conclude a Sora in provincia di Frosinone la tre giorni dedicata a Mario Zampi. Nell’ambito della seconda parte della rassegna «ArenAniene – il cinema che cura il territorio» curata dalla Cooperativa TamTam (con il coordinamento organizzativo di Gianfranco Tescione), si è tenuto, nel piccolo centro della Ciociaria con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, un memorial per un cineasta di inizio secolo affermatosi in Inghilterra, che oggi viene riscoperto nel paese dove è nato e che ha dato i natali a Vittorio de Sica napoletano d’adozione.

Mario Zampi è un regista e produttore praticamente sconosciuto in Italia, pur avendo partecipato allo sviluppo dell’arte cinematografica in Inghilterra, anche col contributo del fratello Vincenzo (al montaggio) e del figlio Giulio (alla produzione). Nel corso della manifestazione a lui dedicata sono stati proiettati alcuni suoi film, sia in lingua italiana, che in originale inglese: Risate in paradiso (1951), Ho scelto l’amore (1953), L’eredità di un uomo tranquillo (1954), La verità… quasi nuda (1957), Guerra fredda e pace calda (1960).

Le iniziative
Ci sono stati incontri con le scuole e si è tenuta una masterclass. Al termine della rassegna una giuria composta da personalità del settore ha conferito il premio Mario Zampi ad alcuni di quei cineasti italiani che hanno prodotto film che hanno lasciato un segno all’estero. Una menzione speciale è sta poi assegnata ad uno tra gli operatori locali dell’informazione che hanno contribuito a segnalare l’opera di Zampi. Alla rassegna hanno partecipato in qualità di ospiti e testimoni i nipoti Alberto, Romola e Giuliano Zampi. Il memorial Mario Zampi nasce da un’idea dagli amici italiani della famiglia, che hanno curato una parte del dibattito e degli incontri insieme. «ArenAniene 2022 – il cinema che cura il territorio!» è un progetto con la direzione artistica di Patrizia Di Terlizzi e Giulio Gargia della Cooperativa Tam Tam con il contributo della Regione Lazio.

Il territorio
Le proiezioni si sono svolte in piazza Mayer Ross a Sora. Non solo De Sica insomma. Il maestro del Neorealismo ha oggettivamente «oscurato» un altro cittadino illustre del piccolo centro della Ciociaria. «Sono particolarmente contento che la Rassegna Arena Aniene 2022 per la prima volta faccia tappa a Sora (…) Ringrazio gli organizzatori per avere scelto Sora quale location di una rassegna dal grande spessore culturale. La nostra città ha dato i natali, nei secoli, a personaggi illustri che hanno scritto pagine importanti della storia del nostro Paese», ha dichiarato Luca Di Stefano, Sindaco di Sora. «Abbiamo esteso la nostra storica iniziativa degli incontri di cinema e cultura sul fiume Aniene a due Comuni del Lazio, Sora e Rieti, applicando l’idea del ’cinema che cura’ in due diversi ambiti: la cura delle menti e quella della memoria. Che completano e integrano quella del territorio su cui stiamo lavorando da anni. Perciò il nostro progetto si articola in 3 fasi. La prima, a Roma, riporta i cittadini sulle sponde dell’Aniene grazie a un mese di appuntamenti di cinema e cultura. La seconda, a Sora in provincia di Frosinone, dal 10 al 12 novembre, con un memorial per Mario Zampi, un cineasta di inizio secolo affermatosi in Inghilterra, che oggi viene riscoperto nel paese che ha dato i natali a Vittorio de Sica. La terza, a fine novembre, propone tre appuntamenti di cinema terapia all’ospedale Camillo De Lellis a Rieti, per i degenti, i loro parenti e il personale sanitario» dicono gli organizzatori Patrizia Di Terlizzi e Giulio Gargia.

Le commedie anni ’50
La carriera di Mario Zampi (1903-1963) si svolse quasi per intero in Gran Bretagna, dove emigrò negli anni Venti. Nel 1940, dopo l’entrata in guerra dell’Italia contro la Gran Bretagna, fu deportato verso il Canada nella nave Arandora Star, dal cui affondamento si salvò miracolosamente, ritornando poi a Londra. Contribuì allo sviluppo della commedia brillante inglese e fu il maggior rappresentante di una famiglia dedicata al cinema, dal fratello Vincenzo (aiuto regista e montatore) al figlio Giulio (produzione e montaggio). Morì a Londra nel 1963. Attualmente Mario Zampi viene ricordato come italiano di Sora in tutti i siti della rete a lui dedicati, nelle note di copertina dei dvd ancora reperibili in commercio, nella rivista di Studi Cassinati. Ciononostante, ancora non sono stati trovati in Italia i documenti anagrafici a lui relativi e nemmeno la collocazione della sua tomba al Cimitero del Verano in Roma, documentata in quell’archivio e dalle foto e dalle didascalie dell’Istituto Luce.

Un autore di fatto inglese che ha diretto un solo film tutto italiano Ho scelto l’amore (1953) e uno in coproduzione con l’Inghilterra e un cast misto Cinque ore in contanti (1961) l’ultima commedia girata. Due commedie meritano un’attenzione particolare: Quando l’amore è poesia (1957) con Janette Scott e Vernon Gray, per qualche allusione autobiografica visto che il protagonista è un regista italiano diventato famoso in Inghilterra dove era emigrato e Cinque ore in contanti una coproduzione anglo-italiana con un cast misto nel quale figurano anche i nostri Francesco Mulè, Vittorio Caprioli, Arnoldo Foà. Quasi un testamento, un addio al cinema (sarebbe morto due anni dopo) impregnato di un sentito omaggio al nostro cinema e al nostro paese.

In effetti l’evento di Sora non ha l’obiettivo e l’ambizione di riscoprire Mario Zampi nel senso di una rivalutazione postuma, perché chi ha visto il suo cinema si accorge che c’è poco da rivalutare. Piuttosto si tratta di strapparlo dall’oblio, di farlo uscire dal dimenticatoio nel quale sono finiti tanti altri artigiani e autori italiani. Ma la storia del nostro cinema è ancora tutta da riscrivere e Zampi in qualche modo diventa un paradigma imprescindibile, un termometro attendibile, un modello affidabile.