Ho cercato una foto di Torelli che non fosse accademica: un’immagine che imprigionasse il sentimento di felicità che gli veniva dal confronto con gli studiosi più giovani. L’ho trovata nell’ottobre del 2014: una terrazza romana, in occasione di un convegno della serie E pluribus unum?, ch’egli governò con la «divorante curiosità» – espressione sua – che gli era stata propria fin dagli anni liceali. Nella persistenza di una specie di «titanismo» adolescenziale è forse il contrassegno dei grandi intellettuali: fedeltà senza diversioni alla curiosità originaria, radicale e immotivata di chi s’interroga e interroga gli altri e avverte in questo –...