Visioni

Mario Martone, una «porta aperta» sull’incontro dei linguaggi artistici

Mario Martone, una «porta aperta» sull’incontro dei linguaggi artistici

Intervista Conversazione con il regista che stasera presenta il suo «Capri Revolution» all’India di Roma. Il lavoro sullo spazio, la sperimentazione con il cinema, il teatro, la musica e la danza. E il «romanzo» di «Qui rido io»

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 4 agosto 2020
Viatico alla rassegna «Altre visioni» che si svolgerà a Roma fino al 23 agosto al Teatro India (in collaborazione con il Teatro di Roma) il ritorno di Mario Martone su un luogo per lui topico, che ha il sapore di un indiamento pensando anche all’atmosfera che vige in Capri Revolution. L’occasione è buona questa sera per rivederlo, cioè per tornare su uno dei film più importanti degli ultimi anni, che sarà introdotto da Martone stesso insieme a Francesca Corona (consulente artistica per il Teatro India) e Cristiano Gerbino (direttore artistico dell’arena). Torni al teatro India dopo esserne stato il fondatore...
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