Marelli, tavolo il 3 ottobre a Roma: chiusura sospesa
Lavoro Spiraglio a Crevalcore. Per Fiom, Fim e Uilm è «un primo importante risultato»
Lavoro Spiraglio a Crevalcore. Per Fiom, Fim e Uilm è «un primo importante risultato»
Per Fiom, Fim e Uilm è «un primo importante risultato». Lo stabilimento Marelli di Crevalcore ha forse qualche chance. Martedì scorso l’azienda ex Fiat ceduta nel 2018 ai giapponesi Ck Holdings, controllati dal fondo americano Kkr, aveva annunciato l’intenzione di chiudere lo stabilimento del bolognese – dove si producono collettori di aspirazione aria e pressofusi di alluminio per motori e dove lavorano 230 persone – entro la fine dell’anno per trasferire la produzione a Bari.
Ora si apre uno spiraglio. Con una nota il gruppo di proprietà del fondo statunitense ha fatto sapere che «come segnale di disponibilità improntato a un dialogo costruttivo con tutte le parti coinvolte» è stata comunicata «alle organizzazioni sindacali la sospensione della decorrenza della procedura» che dovrebbe portare alla cessazione della produzione «fino al 3 ottobre, data in cui è convocato un tavolo istituzionale con il ministero per le Imprese e il Made in Italy congiuntamente con il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali».
Secondo i sindacati è appunto un passo avanti che «permetterà di iniziare il confronto con l’azienda senza un contatore già attivo. Noi vogliamo il confronto – dicono Fiom, Film e Uilm – per arrivare ad una soluzione che dia continuità produttiva ed occupazionale al sito di Crevalcore».
Meno fiduciosi, invece, i rappresentanti della Rsu del polo produttivo: «Non ci illudiamo – afferma Grazia Vitiello, delegata della Fim – potrebbe trattarsi di una strategia per prendere un po’ di tempo. Noi continuiamo a presidiare la fabbrica e a scioperare, così come avevamo deciso». I dubbi sono dovuti anche al fatto che le linee destinate allo stabilimento di Crevalcore sono state portate a Bari e quindi per avere qualche certezza ci si aspetta che tornino indietro.
Ieri intanto si è svolto lo sciopero di otto ore che era stato indetto in tutti gli 11 stabilimenti Marelli dopo che l’azienda aveva comunicato l’intenzione di chiudere Crevalcore dove, per tutta la prossima settimana, sono previsti ancora scioperi a scacchiera. Lo sciopero di ieri ha avuto una grandissima adesione, con punte del 100%.
ùAi lavoratori si è unito anche il sindaco di Bologna, Matteo Lepore. «Voglio dire a questa azienda di fermarsi perché questa comunità di lavoratori non si merita il licenziamento in tronco – ha detto fuori dai cancelli della fabbrica – Spostare la produzione a Bari non è la cosa giusta». E il sindaco teme che dopo la chiusura di Crevalcore possa toccare anche ad altri stabilimenti, compreso quello di Bologna che ha quasi 600 dipendenti.
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