Nell’educazione sentimentale che viene dalla prossimità al mare e al vento c’è l’amore per l’altrove. La vita stessa diventa «crocevia di cammini», come ci diceva Edmond Jabès tratteggiando la sua poetica ospitalità. Nella personale dell’artista Nicola Maria Martino, «Mare di Levante», a cura di Antonello Tolve (fino a stasera nella sede romana della Fondazione Filiberto e Bianca Menna (Via dei Monti di Pietralata 16, www.fondazionemenna.it), si sente la stessa perdita d’orientamento che conosciamo andando sott’acqua o quando il sole ci acceca impedendoci di guardare. Come se l’occhio, affacciandosi a queste tele-finestre, si scoprisse a ricordare le visioni fantastiche che interrompono...