«Un carosello dickensiano» è il sottotitolo di David Copperfield sketch comedy, che Marco Isidori trae dalle ottocentesche pagine del romanzo, esasperandone con toni grotteschi la denuncia di violenze e abusi sul giovane protagonista, e non solo, nella società industriale al suo nascere. E imprimendogli l’inconfondibile marchio di Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa.

Una verve drammaturgica affidata a corpi-voce impeccabili nell’abitare le scomode e immaginifiche invenzioni scenografiche di Daniela Dal Cin. Passata per il Teatro Vascello, la compagnia torinese, ha consegnato un lavoro millimetrico, con decine di sagome montate su aste, che manovrate dagli attori svelano altrettanti personaggi caricaturizzati dalla fantasia di Dal Cin.

La triste vicenda di Copperfield, per la quale notoriamente Dickens attinge alla sua biografia, si costruisce attraverso il doppio binario verbale e visivo, col flusso incessante di parole coniugato al movimento continuo dei sette attori con aste, impegnati a ricomporre le figure-personaggi, talvolta tagliate in verticale o in orizzontale. Ne consegue che per 75 minuti ogni minimo spostamento è calcolato. E bravi, accanto a Isidori e Maria Luisa Abate, sono Paolo Oricco e Valentina Battistone.