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Marcia Perugia-Assisi, è rottura tra scout e Tavola della pace

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Pacifisti L’Agesci: «Poche regole e troppo autoreferenziali»

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 5 agosto 2014

Mentre 30mila scout cattolici da tutta Italia stanno raggiungendo il parco di San Rossore a Pisa dove domani prenderà il via la fase finale del loro raduno nazionale – domenica ci sarà anche il premier boy scout Matteo Renzi, insieme al cardinale Bagnasco -, i presidenti dell’Agesci annunciano: non parteciperemo alla prossima marcia della pace Perugia-Assisi, il 19 ottobre.
La scelta, di qualche settimana fa – comunicata «a tutti i capi dell’associazione» con una lettera dei presidenti, Marilina Laforgia e Matteo Spanò –, è significativa, perché l’Agesci (Associazione guide e scouts cattolici italiani) è da sempre fra i protagonisti della Perugia-Assisi. I motivi della non partecipazione sono pesanti, come le critiche rivolte ai principali promotori della marcia, la Tavola della pace (da cui l’Agesci è uscita a dicembre per dare vita, insieme ad altri, alla Rete della pace) e il suo fondatore-coordinatore, Flavio Lotti: mancanza di regole e di democrazia interna, poca trasparenza nei bilanci economici.
Convocare la Perugia-Assisi «senza condividere l’appello con altre realtà associative rappresenta una scelta unilaterale che non possiamo condividere», scrivono i presidenti Agesci. Inoltre, aggiungono, la gestione economica mostra «diversi aspetti poco chiari come l’assenza di un bilancio certificato e la presunta presenza di alcuni debiti contratti nell’organizzazione delle precedenti marce», di cui le associazioni dovrebbero farsi carico. A Lotti vengono addebitate due aggravanti: la conduzione autoreferenziale della Tavola – che guida dalla fondazione, nel 1996 – e la candidatura alle elezioni politiche del 2013, con Rivoluzione civile di Ingroia. Fallita l’elezione, è tornato alla Tavola. Ma «gli incarichi non sono come “magliette” che si cambiano in continuazione», rilevano Laforgia e Spanò, per il «principio di ricambio democratico e vitale della cariche avevamo chiesto una sua sostituzione», che però non c’è stata. Quindi, pur continuando ad impegnare l’Agesci nella «promozione di una cultura della pace», abbiamo deciso di non partecipare alla Perugia-Assisi, per la mancanza delle «più elementari forme di rispetto reciproco, risoluzione dei conflitti e costruzioni di reti democratiche».
«Invenzioni calunniose», replica la Tavola della pace. E Lotti spiega che la Tavola opera come una «struttura informale», un luogo «di incontro, confronto e progettazione» per tutti coloro che «intendono impegnarsi per la pace». Non ha mai assunto le forme giuridiche di un’associazione, pertanto non ha statuto e regole formalizzate, puntualizza una nota della Tavola nella quale si dice che tale proposta è stata sempre «respinta dal comitato direttivo»; per cui Lotti e padre Nicola Giandomenico (francescano di Assisi, cofondatore) hanno costituito l’associazione Agenzia della pace – di cui la Tavola è uno dei progetti –, finanziata dal Coordinamento enti locali per la pace e dal Cipsi. «Nessuna associazione, Agesci compresa, ha mai contribuito economicamente al funzionamento della Tavola e alla realizzazione della Perugia-Assisi», i cui bilanci sono stati sempre consegnati non alle associazioni ma «agli enti pubblici finanziatori», aggiunge Lotti (ma dopo la lettera dell’Agesci sul sito della Tavola sono comparsi i bilanci delle ultime marce). E sulla sua guida, dice di aver «per lungo tempo sollecitato senza successo un ricambio e una maggiore assunzione di responsabilità da parte delle grandi associazioni nazionali». «Discutiamo, ma poi ritroviamoci tutti sulla via della pace, da Perugia ad Assisi», conclude Lotti. Per l’Agesci però è un invito fuori tempo massimo.
Diversa la posizione delle altre associazioni (Acli, Arci, Legambiente e molte altre) che, con l’Agesci, hanno dato vita alla Rete della pace, le quali anzi confessano: la decisione dell’Agesci «ci ha spiazzato». Nessuna, pur rilevando nodi politici e organizzativi ancora da risolvere, ha abbandonato la Tavola. E tutte parteciperanno alla marcia, «sebbene con una piattaforma diversa», dice Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente. E annunciano una manifestazione pubblica a Firenze, il prossimo 21 settembre. In attesa e «in preparazione» della Perugia-Assisi.

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