La «manovrina» è arrivata ieri al Quirinale e, dopo la firma del presidente della Repubblica Mattarella, sarà pubblicata in Gazzetta ufficiale. Contestualmente sarà trasmessa alle Camere per l’esame e il voto. Ma il faticosissimo iter del decreto – la prima finanziaria del 2017, in attesa di quella ben più cospicua di fine anno – proseguirà oltralpe. Dovrà essere controllato dai commissari dell’austerità di Bruxelles che esprimeranno le proprie valutazioni agli inizi di maggio, al momento delle previsioni economiche per i paesi comunitari. Senza contare i soliti scossoni che una manovra economica produce nella pancia delle maggioranze politiche. Non sono ancora iniziati in parlamento. A fine anno, in gergo, si parla di «assalto alla diligenza». In questa primavera dalle parti del governo mantengono, ancora, una veste più paludata.

Dopo 12 giorni la manovra è arrivata quasi a destinazione. Un record per decreti che di solito vengono modificati dopo il varo del consiglio dei ministri. Padoan si è giustificato sostenendo che si tratta «quasi di una finanziaria» e sono legati «solo alla messa a punto» «complesso». Una giustificazione che può annunciare un tempo addirittura doppio per la manovra vera e propria dell’autunno, ben più «pesante» e complessa. Solo qualche giorno fa il ministro dell’Economia aveva assicurato che il testo sarebbe arrivato il giorno successivo. Le «limature» hanno invece bisogno di tempo per dare spazio alle trattative tra i partiti e a quelle con Bruxelles.
La manovra correttiva da 3,4 miliardi di euro, pari allo 0,2% del Pil, è stata richiesta da Bruxelles per riparare alle sbrodolature dei mille giorni di Renzi a Palazzo Chigi. In attesa di tornare a cavallo del Pd, l’ex rottamatore sconfitto al referendum del 4 dicembre ha imposto a Padoan di non aumentare le accise né l’Iva per diminuire il peso del cuneo fiscale su lavoro e imprese. Il testo cerca allora di fare cassa attraverso l’inasprimento delle multe. Ad esempio, quelle contro i «portoghesi» degli autobus. Dovranno pagare fino a 200 euro per non avere timbrato. Cambierà l’uso della video-sorveglianza a bordo dei mezzi: varrà come prova, come allo stadio o alle manifestazioni per il «daspo urbano».

Aumenteranno inoltre le accise sul tabacco, bersaglio preferito in periodi di magra. Il dl estende inoltre il pagamento della cedolare secca sugli «affitti brevi» al 21% anche agli immobili affittati tramite portali come Booking o AirBnb, con multe fino a 2mila euro per chi non si adegua. Prima di dimettersi da presidente del Consiglio Renzi aveva combattuto questa norma che cerca di dare un limite alla deregolamentazione selvaggia degli affitti su piattaforma digitale che stanno devastando i centri storici italiani. In un momento di disattenzione, dovuto alle primarie del Pd, Padoan è riuscito ad introdurla. Chissà se passerà l’esame delle camere.
La manovra contiene una norma ad hoc per agevolare la costruzione dello stadio della Roma. Esiste una norma che prevede il raddoppio al 12% della il raddoppio al 12% della tassa sulle vincite superiori ai 500 euro e il rialzo dal 6% all’8% del prelievo sulle vincite al Lotto, la rottamazione delle liti con il fisco e, tra gli altri interventi, il rialzo delle accise sui tabacchi da cui il governo dovrebbe incassare 83 mln nel 2017. Tra i 68 articoli c’è anche una norma pro-Alitalia: un aumento di capitale da 300 milioni per Invitalia a garanzia pubblica dell’aviolinea alle prese con una nuova crisi devastante.

Il taglio del rating di Fitch «sembra» più legato ai rischi politici,sostiene Padoan che «non accetta» la parola «fallimento» usata dall’agenzia di rating per il debito italiano stabile, ma lontano dalla promessa decrescita. Padoan riconosce che i «rischi politici sono visticome l’elemento principale» che può rallentare una crescita sostenibile. Ovvero la vittoria dei Cinque Stelle alle elezioni. è iniziata la campagna elettorale.