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Mandato zero e alleanze civiche, Rousseau dice click

Mandato zero e alleanze civiche, Rousseau dice click

M5s vota, ma solo in 25mila La linea Di Maio passa, da ora il movimento avrà una segreteria, il «Team del futuro»

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 27 luglio 2019

Passa la linea di Luigi Di Maio e il nuovo corso del Movimento 5 Stelle viene approvato. Gli iscritti alla piattaforma Rousseau erano chiamati ad esprimersi sul cosiddetto «mandato zero», sulla possibilità di alleanze con liste civiche, sull’istituzione di figure di riferimento regionali e di una sorta di gruppo di coordinamento nazionale.

I numeri, come di consueto, non esaltanti. Hanno votato circa 25 mila persone, più o meno un quarto degli iscritti. La maggioranza ha accettato le riforme dell’organizzazione del M5S proposte dal «capo politico». È stata accolta con un consenso relativamente minore (il 66%) la norma che consente di oltrepassare al tetto del doppio mandato elettivo. Il bonus viene concesso soltanto ai consiglieri comunali e municipali «al fine di non disperdere l’esperienza che hanno maturato nel corso del loro mandato». L’innovazione è stata dettata da esigenze pratiche: nessuno voleva più candidarsi alle amministrative. Per motivi altrettanto pragmatici nel giro di poco tempo questa deroga potrebbe essere estesa anche ai parlamentari, pena la scadenza di un terzo dell’attuale gruppo parlamentare (e di tutti i big, a partire dallo stesso Di Maio) da qui a qualche anno. Dai vertici del M5S era anche trapelato che la norma sul «mandato zero» sarebbe stata concepita in modo da sbarrare la strada a Virginia Raggi e Chiara Appendino. Ma non sarà facile formulare questo cavillo senza farlo apparire come una norma ad personam.

Sempre su scala locale cade un altro caposaldo: il divieto di alleanze elettorali. Le coalizioni verranno sperimentate, dice sempre Di Maio, «in quei territori in cui siamo pronti, dove c’è una comprovata esperienza di partecipazione comune con comitati, associazioni e movimenti». I votanti hanno dimostrato di gradire soprattutto l’introduzione della segreteria nazionale con dodici responsabili tematici che Di Maio ha chiamato «Team del futuro» e la proposta di nominare dei «facilitatori» che tengano le fila dell’organizzazione regionale e dell’interlocuzione con la base e con i gruppi di interesse. I nomi verrano ratificati online, sempre sulla base di una rosa proposta dai vertici, e presentati alla prossima kermesse nazionale «Italia sotto le stelle», prevista a Napoli per il 12 e13 ottobre.

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